TRIESTE - AUTO SI CAPPOTTA IN STRADA NUOVA PER OPICINA NEL PRIMO POMERIGGIO. LEGGERMENTE FERITO CONDUCENTE
A4 - terza corsia - Meno incidenti sul lavoro grazie alla formazione
Venerdì 28 febbraio alle ore 21.00 presso la Casa della Musica / Scuola 55 di via dei Capitelli 3, concerto straordinario all’interno della stagione 2019/2020 del Circolo del Jazz Thelonious. Dopo averci deliziato nell’autunno di due anni fa con un bellissimo concerto, ritorna a trovarci con un repertorio completamente differente il quartetto DEJAN TERZIC "AXIOM" composto da. Dejan Terzic - batteria, Bojan Z - pianoforte, e Chris Speed - sax
Matt Penman - contrabbasso .
Quella allestita da Dejan Terzić – batterista tedesco di origini bosniache – è una formazione di tutto rispetto. Accanto al virtuoso pianista serbo Bojan Zulfikarpašić troviamo il prolifico contrabbassista neozelandese Matt Penman (presente in oltre un centinaio di registrazioni, molte con nomi eccellenti) e Chris Speed, sassofonista, clarinettista e compositore dell’avanguardia newyorchese tra i più in vista. Una sorta di super gruppo atipico – lontano dai roboanti ammiccamenti in cui talvolta si inciampa – che esibisce un affiatamento e una compostezza tipica di un ensemble di lungo corso. Merito dell’attitudine dei protagonisti a mettersi al servizio di un’idea comune: la scrittura di Terzić, attenta alla forma pur nel rispetto delle singole libertà.
Il drumming di Terzić è esuberante quanto basta: l’energia, indirizzata nel posto giusto al momento giusto, valorizza le dinamiche interne al gruppo e offre un’interessante e mai banale varietà di atmosfere. Che non tragga in inganno la presenza di due musicisti di origine balcanica, a prevalere sono sonorità e metriche metropolitane. Speed è maestro in questo tipo di approccio, mentre Bojan Z trova un efficace equilibrio tra la ricchezza espressiva che lo contraddistingue ed asciutte ed efficaci armonizzazioni.
Il pluripremiato batterista Dejan Terzic è da più anni considerato un pilastro della musica jazz europea, ed ha lavorato e registrato con importanti musicisti della scena jazzistica mondiale: Joe Lovano,Lee Konitz, Roy Hargrove, Bob Berg, George Garzone, Jerry Bergonzi, Enrico Rava, Franco Ambrosetti, Dusko Goykovic, Maria Schneider, Paolo Fresu, Birelli Lagrene, Antonio Farao, Palle Danielson, Chico Freeman, Nils Wogram , Stefano Bollani, Chris Speed, Avishai Cohen, Dado Moroni, Vallery Ponomarev, NDR Big Band, WDR Big Band, Belgrad Radio Big Band, Zagreb Radio Big Band ed altri ancora.
Bojan Zulfikarpašić, pianista di origini serbe, comincia a studiare pianoforte all’età di cinque anni. Sul finire degli anni ’80 si trasferisce a Parigi, ed entra a far parte del famoso “Azur Quartet” dell’emblematico contrabbassista francese Henri Texier, e in seguito del gruppo del clarinettista Michel Portal. Con il suo particolare linguaggio – un maturo vocabolario jazz realizzato dosando leggere influenze tratte dal folclore balcanico –Bojan lascia un’impronta indelebile in tutti i gruppi in cui suona. Oltre ad esibirsi in vari gruppi, Bojan è anche leader in formazioni tutte sue. Nel 2002 Bojan viene nominato Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettre dal Ministero della cultura francese e riceve il Premio Django Reinhardt come Musicista dell’anno dell’Accademia Francese del Jazz. Da allora suona con Ben Perowsky o Ari Hoenig alla batteria ed il grande bassista francese Remi Vignolo. Nel 2005 è stato insignito del “European Jazz Prize” (Hans Koller Prize) come best european jazz artist. Il suo album Xenophonia, uscito nel 2006, ha vinto il premio “Les victoires du jazz 2007” come miglior album dell’anno.
Il sassofonista statunitense Chris Speed è animatore, assieme a John Zorn, Jim Black, Tim Berne e Craig Taborn, di quella prolifica fucina del jazz made in Brooklyn che dai primi anni Novanta ha prodotto gran parte dei progetti più interessanti in circolazione. Nato (nel 1967) e cresciuto a Seattle, Chris Speed si trasferì a Boston alla fine degli anni Ottanta per studiare al New England Conservatory. Da lì, nel 1992, sbarcò a New York, dove si trovò presto al centro di una scena musicale che allora era pionieristica ma che presto sarebbe passata alla storia come l’evoluzione postmoderna del jazz. Notevole è la sua partecipazione ai gruppi di Tim Berne, Dave Douglas, John Zorn, Erik Friedlander, Myra Melford. Oltre a lanciarsi nella carriera solistica, Speed ha preso parte a numerose formazioni paritetiche di grande spessore: Pachora (con, tra gli altri, Jim Black), Human Feel (con Black e Kurt Rosenwinkel), The Clarinets (con Oscar Noriega), yeah NO (con Black e Cuong Vu), Trio Iffy (con Ben Perowsky e Jamie Saft), Endangered Blood (con Black, Noriega e Trevor Dunn). Se a queste band aggiungiamo la sua presenza nel Claudia Quintet di John Hollenbeck, negli Alasnoaxis di Jim Black e in alcune recenti formazioni di Uri Caine, Speed emerge definitivamente come una delle voci più rappresentative della scena avant newyorkese.
Matt Penman è un bassista jazz neozelandese. Nel 1994 il suo album Urbanism è stato nominato album jazz neozelandese dell’anno. Dopo un anno di frequentazione del Berklee College of Music di Boston, nel 1995 si trasferisce a New York, divenendo in seguito uno dei bassisti più richiesti della scena jazz mondiale. È membro fisso del collettivo di SFJazz, un collettivo di compositori di 8 elementi dedicato alla presentazione delle opere originali dei suoi membri e degli arrangiamenti dell'opera dei grandi del jazz. The Collective presenta alcuni dei migliori compositori / improvvisatori sulla scena, tra cui David Sanchez, Joshua Redman, Warren Wolf e Miguel Zenon. Nel 2009, Matt ha fondato un quartetto collaborativo con Joshua Redman, Aaron Parks e Eric Harland chiamato James Farm. Oltre ai suoi progetti principali, Matt si esibisce regolarmente con il Root 70 di Nils Wogram e in trio con Aaron Goldberg. Altre importanti collaborazioni lo hanno visto al fianco di John Scofield, Joe Lovano, Wayne Shorter, Kurt Rosenwinkel, Kenny Werner, Dave Douglas, Chris Cheek, Seamus Blake, Wolfgang Muthspiel, Guillermo Klein, Rebecca Martin, Nicholas Payton, Fred Hersch e Madeleine Peyroux.
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