MONFALCONE - OPPOSIZIONI COMPATTE CONTRO SINDACO E GIUNTA SU BILANCIO. CRITICHE ANCHE DA NICOLI (FORZA ITALIA)
TRIESTE - Carabinieri arrestano pregiudicato durante i controlli anti Covid di Pasquetta
Conto ala rovescia per la progressiva e, lenta riapertura del cantierie monfalconese. Fincantieri assieme a tutti i soggetti interessati ha messo a punto un piano di controlli e modalità di lavoro senza precedenti. Su questo interviene il Sindaco di Monfalcone, Cisint: “Ho sollecitato un tavolo specifico in vista della ripresa produttiva di Fincantieri in quanto quello di Monfalcone è l’unico stabilimento del gruppo collocato dentro l’area urbana della città, impiega migliaia e migliaia di addetti e si tratta di un lavoro che per sua natura può comportare ammassamenti fra i lavoratori impiegati. Per la città è fondamentale che le precauzioni e le prescrizioni all’interno della fabbrica siano al più alto livello possibile per evitare ogni rischio potenziale anche verso i familiari al rientro e che l’afflusso inevitabile di persone all’esterno sia adeguatamente coordinato e disciplinato. Salute della comunità e ripresa produttiva devono essere conciliati affinchè l’importante ricchezza rappresentata dalla produzione navale non si traduca in una sanzione dal punto di vista della salute per il territorio. Per questo ho chiesto misure più alte rispetto ad altre realtà produttive”.
“Da parte della società mi è stato presentato un piano che potrebbe rispondere alle garanzie dovute per l’organizzazione interna del lavoro, dalle entrate scaglionate in otto turni, alla dotazione dei presidi sanitari, alle pulizie e ai controlli. Inoltre, si inizierà per fasi, inizialmente con il personale proprio diretto di Fincantieri e poi fino al 17 maggio con personale dell’indotto rigorosamente del Friuli Venezia Giulia ci sarà un afflusso più consistente. Rilevante è anche che all’ingresso ci sarà il controllo della temperatura e chi ha più di 37,5 gradi o sintomi di infezione da Covid 19 non potrà entrare e che con l’Azienda sanitaria sarà realizzato un presidio esterno con personale sanitario per l’effettuazione dei tamponi ai lavoratori di tutte le aziende monfalconesi
che ne necessitassero l’esecuzione. Come tutti i piani, è evidente che l’Azienda è chiamata a garantirne una efficace gestione, rispettando rigorosamente l’uso delle mascherine e assumendo in progress ogni intervento di garanzia che si dovesse rendere necessario”. “A questo tavolo la prossima settimana ne seguirà un altro al quale è indispensabile anche la presenza della Regione perché restano nodi importanti da risolvere, come quello dei trasporti e quello del deflusso dallo stabilimento nella città, che non può trasformarsi in un’occasione di affollamento. Rimane anche il problema di quando l’azienda sarà a pieno regime anche di persone provenienti da altre regioni. È un aspetto che mi rende perplessa e che dovrà essere discusso.
Resto convinta che, dopo l’esperienza di questa fase emergenziale, il nostro cantiere deve avviarsi decisamente verso un nuovo modello organizzativo interno che privilegi la manodopera locale e regionale, riduca radicalmente il subappalto meno controllabile e promuova il nostro indotto nelle forniture”.
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