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E' stato effettuato questa mattina un nuovo sopralluogo nell'area ai piedi del castello interessata dai lavori per la realizzazione della risalita meccanica al castello dove, durante gli scavi, è stata rinvenuta una trentina di scheletri, fra cui anche quello di un neonato.
A fare il punto della situazione, insieme all'assessore ai lavori pubblici, Arianna Bellan, accompagnata dal rup, Mauro Ussai, l'archeologa Paola Ventura per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, l'archeologa Luciana Mandruzzato per l’Impresa Arxe, un delegato della Direzione dei Lavori e i rappresentanti della ditta che sta effettuando l'intervento, il Consorzio Compat s.c.a. di Roma.
L'attenzione si è concentrata, in particolar modo, sulla striscia di terreno interessata dai lavori, da cui, in questi giorni, saranno estratti gli ultimi resti. Potrà così essere ripresa l'attività del cantiere, probabilmente già entro la prossima settimana, con la prosecuzione dell'intervento per il completamento dell'impianto di risalita che dovrebbe essere ultimato entro i primi mesi del 2021.
Nel frattempo proseguiranno le indagini sugli scheletri e di fondamentale importanza sarà l'esame del carbonio 14, chiesto espressamente dalla Soprintendenza, per poter datare con esattezza il periodo in cui sono morte le persone di cui sono stati rinvenuti i resti.
All'inizio della scoperta si era propensi a collocare la datazione in tempi relativamente recenti collegandoli agli eventi della prima o della seconda guerra mondiale ma, successivamente, grazie anche al ritrovamento di particolari oggetti, si è fatta largo l'ipotesi di un periodo decisamente più lontano di qualche secolo, verso la prima metà del Settecento. Per una chiarezza definitiva, quindi, molto importante sarà, appunto, il carbonio 14.
"Innanzitutto voglio ringraziare la Soprintendenza per il grande supporto che ci sta fornendo, in particolare attraverso il lavoro dell'archeologa Paola Ventura - commenta l'assessore Bellan- che la prossima settimana ci trasmetterà una relazione dalla quale partire per l'inquadramento storico di questi ritrovamenti. Come Comune intendiamo favorire in ogni modo ogni intervento volto a gettare luce su questo ulteriore mistero del nostro straordinario territorio che non finisce mai di sorprenderci. Ringrazio anche l'archeologa Luciana Mandruzzato e tutte le persone coinvolte in questo avvenimento".
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