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FVG - REGIONE CONFERMA: GLI STRANIERI EXTRACOMUNITARI NON POSSONO FARE AUTOCERTIFICAZIONE SU PROPRIETÀ.

SCONTRO CON ROMA. CALLIGARIS (LEGA) PLAUDE AD ASSESSORE PER DECISIONE.
Date Added: 30/06/2020
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Bene ha fatto l'assessore regionale
Pizzimenti a intervenire con una circolare per chiarire che, in
Friuli Venezia Giulia, i cittadini extra Unione europea non
possono utilizzare l'autocertificazione per attestare di non
avere proprietà immobiliari all'estero, come invece stabilito da
nuove disposizioni nazionali".

Lo afferma in una nota il consigliere della Lega, Antonio
Calligaris, esprimendo soddisfazione "per lo stop della Regione
al tentativo del Governo di sovvertire a favore degli
extracomunitari le nostre graduatorie per il contributo affitti e
per gli alloggi Ater".

"Con la scusa dell'emergenza da Covid-19, il Governo intendeva
introdurre una facilitazione a discapito dei cittadini italiani a
vantaggio di quelli extra Ue. I nuovi criteri di accesso alle
case Ater e ai contributi agli affitti, voluti dalla Lega nel
2018 - ricorda l'esponente di Maggioranza - hanno di fatto
ribaltato le percentuali di accesso a favore degli italiani che
prima erano penalizzati, vista la difficoltà di verifica da parte
degli enti pubblici su immobili detenuti da stranieri all'estero.
Abolita l'autocertificazione su eventuali proprietà extraconfine,
in due anni a Trieste le domande di stranieri per alloggi sono
diminuite del 55% e a Monfalcone sono passate da 325 a 60".

"Avevo segnalato a Pizzimenti la questione proprio perché il Governo, con il decreto legge 34/2020, è intervenuto con i bandi comunali per il contributo affitti ancora aperti, creando un importante problema di interpretazione e con il pericolo diincidere direttamente sulle graduatorie. A Monfalcone, dove la
questione è particolarmente evidente, con le vecchie norme - precisa Calligaris - il contributo affitti nel 2018 veniva assegnato a 354 stranieri (66% per 476mila euro) e a 176 italiani (34% per 245mila euro)".

"Il cittadino extracomunitario può comunque rivolgersi, in caso di necessità, alle proprie autorità consolari per ottenere le
certificazioni necessarie. Non può essere certamente la Regione a farsi carico dell'inefficienza degli Stati stranieri o a
tollerare uno scudo per il cittadino straniero, che così - conclude il consigliere leghista - potrebbe dichiarare sempre e comunque quello che vuole, con l'assoluta certezza di non essere mai sottoposto a verifica".

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