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È stata illustrata oggi alla II
Commissione consiliare, riunita in modalità telematica dal
presidente Alberto Budai (Lega), la proposta di legge con primo
firmatario Stefano Mazzolini (Lega) che prevede una serie di
interventi a favore del territorio, partendo dalla promozione
della rete dei percorsi in mountain bike, da inserire nella legge
regionale 21/2016 di disciplina delle politiche nel settore
turistico e dell'attrattività del territorio.
La pdl, nata da un emendamento, poi stralciato, al provvedimento
Omnibus licenziato dall'Aula a metà giugno, è stata sottoscritta
anche da altri colleghi della Lega insieme a consiglieri di ogni
Gruppo di Maggioranza.
"Il progetto - ha sottolineato il consigliere - si rivolge a una
rete costituita da strade, piste ciclabili, tracciati alpini e
altri sentieri di montagna tra loro collegati, che consentono la
realizzazione di itinerari idonei alla fruizione
ciclo-escursionistica, esplica la tipologia dei percorsi, il loro
riconoscimento e la loro mappatura da parte di una apposita
conferenza di servizi, la realizzazione di Bike Park nei
comprensori sciistici e i relativi obblighi da parte dei loro
gestori, il regolamento che la Giunta dovrà predisporre
contenente la caratteristiche dei tracciati piuttosto che i
criteri per il loro realizzo e le regole di comportamento. Il
tutto - aggiunge Mazzolini - supportato da contributi regionali
con un massimo di 20mila euro per ciascun richiedente".
"La rete regionale dei percorsi in mountain bike - ha spiegato
ancora il primo firmatario - è promossa come fattore di
attrattività da PromoTurismoFvg e dagli organismi previsti dalla
legge regionale vigente per la promozione turistica. Si tratta di
un settore in grande espansione e per scrivere questo testo
abbiamo studiato cosa fanno le altre realtà a noi contermini, in
particolare l'Austria, per poi adattarle al nostro territorio".
Mazzolini ha quindi parlato in termini di turismo slow,
evidenziando che "non puntiamo a chi cerca sport estremi - ha
spiegato - ma a chi va alla ricerca dei nostri scorci
paesaggistici, senza per forza percorrere piste difficili ma
unendole ad esempio alle vie del vino e dei prodotti tipici
locali, offrendo la possibilità magari di pernottare in casette
attrezzate lungo i percorsi".
Ad approfondire ogni aspetto sono stati chiamati in audizione,
sempre in videoconferenza, numerosissimi portatori di interesse,
dalle comunità montane a PromoTurismoFvg e i consorzi turistici,
dalle associazioni degli agricoltori alle reti di impresa, dai
rappresentanti sindacali a speleologi, ambientalisti, biologi,
medici sportivi. Tutti gli intervenuti si sono detti entusiasti
della proposta di legge, augurandosi però che siano garantiti i
fondi necessari per una imprescindibile manutenzione dei percorsi
e una loro organizzazione in sicurezza in particolare per il
fruitore anche meno esperto, con una giusta offerta di servizi
correlati.
Con una prossima seduta di Commissione, i consiglieri entreranno
nel merito dell'esame dell'articolato ed espliciteranno i propri
consensi piuttosto che preoccupazioni, sebbene in molti abbiano
già approfittato per fare alcuni rilievi.
"Contenuti interessanti per il turismo a tutto tondo", ha intanto
già affermato l'assessore regionale Sergio Emidio Bini, a detta
del quale "si tratta di fare una legge importante non solo per il
comparto della mountain bike, ma per tutto il turismo del Friuli
Venezia Giulia, evitando così di creare un provvedimento in grado
di soddisfare solo pochi soggetti. Soprattutto deve esserci un
coordinamento per scrivere un regolamento unico, che sarà
indispensabile per la buona riuscita dell'applicazione della
legge".
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