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MONFALCONE - Centrale A2A: la città non è loro. Cisint batte i pugni contro chi pensa di comandare a casa degli altri.

Aggiunto il: 28/09/2020
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“Ad A2A dico che è finito il tempo dei progetti calati dall’alto e che il nostro territorio non può più essere considerato da nessuno come terra di conquista a proprio uso e consumo. Se questa società ha delle idee propositive sulla riconversione dell’attuale centrale ha l’obbligo di presentarle con trasparenza e chiarezza in primis all’amministrazione comunale. I temi della sicurezza e della salute e quelli dell’impatto urbanistico e logistico sono in capo alle competenze del Comune e serve rispetto per l’istituzione e per la comunità che il sindaco rappresenta. Se si pensa di fare il gioco delle tre carte sulla testa di Monfalcone senza mettere sul tavolo con chiarezza le proprie intenzioni e i propri progetti, siamo sulla strada sbagliata. Lanciare proposte tecnologiche senza alcun confronto è un metodo che non possiamo accettare e non consente di dare giudizi nel merito di un'iniziativa presentata in modo così vago e indefinito”.

“Naturalmente rispetto a progetti che possano essere innovativi, sostenibili, tali da assicurare la salute e sviluppare l’occupazione, come può essere l’idrogeno, siamo aperti a ogni utile discussione e pronti ad avviare ogni opportuno approfondimento. Nel caso specifico sul piano metodologico però non possiamo essere d’accordo non essendo stata coinvolta in alcun modo l’amministrazione comunale sui termini di questa nuova iniziativa, che dovrà essere analizzata assieme alla società e a questo progetto”.

“Al momento in campo abbiamo solo la proposta che ci è stata presentata di riconversione a gas, rispetto alla quale abbiamo presentato le nostre osservazioni molto chiare, le richieste di compensazione e le proposte frutto di uno studio fatto fare da qualificati esperti. Tuttavia, da parte di A2a non abbiamo avuto alcun riscontro. E’ evidente che la società ha una responsabilità sociale d’impresa da esercitare non solamente nei confronti dei lavoratori, ma anche dell’intera comunità di Monfalcone. Il nostro modo d’agire è stato serio e responsabile e parte della volontà di ridurre l’inquinamento da Co2 e nello stesso tempo sostenere e accrescere l’occupazione e lo sviluppo secondo un modello sostenibile. Anche il confronto dovrà essere su basi serie e responsabili”.

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