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GORIZIA - SINDACATI VS IRISACQUA: FORTI PREOCCUPAZIONI PER IL FUTURO DELL'AZIENDA

Aggiunto il: 08/01/2021
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Le Segreterie Provinciali Filctem Cgil e Femca Cisl, unitamente alle Rsu, esprimono forti preoccupazioni per il
progressivo deterioramento dei rapporti sindacali presenti in Irisacqua srl, gestore del servizio idrico integrato
nella provincia di Gorizia, nonché per il perpetuarsi di un sistema di relazioni sindacali ed industriali pessime e per
nulla adeguate alla complessità della situazione presente.
In questo scenario così complicato e con forti tensioni interne, che ormai si trascina da tempo anche a causa
dell’assenza di una dirigenza tecnica qualificata, viene presentata l’ennesima riorganizzazione dell’organigramma
aziendale da parte della direzione di Irisacqua nel quale si evidenzia, senza ombra di dubbio, la volontà di svilire il
core business della società, ovvero la gestione del servizio idrico integrato.
Le continue riorganizzazioni, cinque negli ultimi anni, denotano una evidente mancanza di visione per il futuro e
si associano ad un carosello preoccupante di spostamenti fisici del personale all’interno degli uffici nella sede di
Gorizia, che lasciano basiti i dipendenti, involontari protagonisti di scelte e modalità spesso incomprensibili.
La gestione e la continuità del servizio, portata avanti anche in tempo di CoVid-19, si è retta proprio grazie al
sacrificio e alla buona volontà dei dipendenti stessi che hanno saputo garantire elevati standard di efficienza e
qualità nonostante le problematiche legate al lockdown ed alla pandemia, anche in regime di smart working e
mettendo a disposizione le attrezzature informatiche personali e le proprie connessioni di rete senza alcuna
contropartita.
Tuttavia, non possiamo sottacere che in questi cinque anni i dipendenti operativi di gestione della rete e degli
impianti acquedottistici sono passati da 23 unità a 12. L’organico dell’azienda è passato
da quasi 110 persone a 94. Il tutto in un contesto lavorativo dove sono aumentati sia i carichi di lavoro che la
complessità operativa, stanti le nuove delibere emanate dall’autorità nazionale di regolamentazione (ARERA) e le
normative ambientali sempre più severe.
Per non parlare delle difficoltà che i lavoratori stanno affrontando in tema di servizio di reperibilità, con turnazioni
sempre più ravvicinate e dove si sono dovuti impiegare, finanche, nuovi assunti ancora in ruolo di apprendistato,
per coprire un servizio che comporta invece un altissimo
livello professionale e di conoscenza delle strutture e degli impianti aziendali. Lavoratori inquadrati in modo del
tutto inadeguato rispetto a quanto viene loro richiesto e previsto in materia dal CCNL.
Oltretutto vi è anche in atto lo spostamento di personale e di competenze dalla gestione verso il settore dei nuovi
investimenti che, di fatto, al cessare della fase di realizzazione dei nuovi impianti e reti, si troverà soprannumerale,
mentre nel frattempo l’azienda avrà perso il know-how nel campo della conduzione di reti ed impianti che, invece,
dovrà protrarsi fino alla scadenza dell’affidamento in house del servizio.
In questo clima di incertezza e confusione che richiederebbe la collaborazione stretta tra la parte datoriale e le
rappresentanze sindacali dei lavoratori, ci troviamo invece a dover denunciare che, a distanza di quasi un anno
dalla nostra proposta di condivisione del “Protocollo sulle relazioni sindacali”, la direzione aziendale, nonostante
le tante promesse e la disponibilità all’incontro da parte delle OO.SS. e delle RSU, non si sia ancora degnata di
prendere in considerazione e di valutare i contenuti dell’accordo stesso.
È del tutto evidente che, se a breve non ci sarà una inversione di tendenza, si metteranno in atto tutte le iniziative
che dovessero rendersi opportune e necessarie.

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