Covid: Gibelli, Fvg sostiene lavoratori cultura e sport mai ristorati
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Unire i territori, in un’ottica di maggiore presidio dell’intero mercato di riferimento, rafforzando gli assetti
economici e patrimoniali che caratterizzano singolarmente le due banche.
La Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia e la Banca di Credito Cooperativo di Turriaco hanno deciso di
unirsi per affrontare in maniera più adeguata le grandi sfide che connotano l’attuale contesto di riferimento,
quali il persistere della crisi pandemica da Covid-19 e i suoi profondi impatti sul quadro macroeconomico,
l’incertezza degli operatori, gli effetti sulla redditività delle manovre di politica monetaria della BCE,
l’evoluzione della variabile tecnologica che accompagna i mutamenti nelle abitudini e nei comportamenti
sociali.
Dopo l’approvazione deliberata dai Consigli di Amministrazione delle due banche è giunto l’assenso al piano
industriale di fusione anche da parte della Capogruppo Cassa Centrale Banca, propedeutico alla richiesta di
autorizzazione inoltrata alla Banca Centrale Europea.
Esauriti i passaggi tecnici saranno i soci ad esprimere il loro voto sull’operazione di aggregazione,
nell’ambito delle rispettive assemblee che saranno convocate in seduta straordinaria entro il prossimo mese
di maggio.
Nel progetto della nuova banca convergono due realtà ultracentenarie, caratterizzate da comuni origini: sorte
nel 1896, entrambe condividono gli stessi valori e promuovono il rispetto dei principi ispiratori sanciti dallo
statuto sociale, a testimonianza della loro vocazione fortemente mutualistica. I due istituti, inoltre, denotano
forti complementarietà e non presentano sovrapposizioni nei rispettivi territori di competenza.
Dalla fusione nascerà una banca più forte e più solida: la Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia registrerà
masse di raccolta e impieghi per complessivi 1,7 miliardi di euro e un patrimonio di oltre 98 milioni di euro,
espressione di un indice di solidità CET 1 vicino al 23%.
La banca post fusione sarà in grado di presidiare in maniera più efficiente e capillare il territorio, puntando a
cogliere tutte le opportunità di sviluppo locale e di miglioramento degli indici di penetrazione commerciale,
diventando, di fatto, l’istituto di riferimento del Gruppo Cassa Centrale Banca nel territorio della Bassa
friulana, dell’Isontino e del Monfalconese.
Nell’ottica di assicurare una sempre maggiore attenzione verso il tessuto sociale, che supererà
complessivamente le 8.400 unità, e nel contesto della difficile situazione legata alla diffusione del Covid-19,
uno dei primi obiettivi della nuova realtà sarà la costituzione di una Mutua per garantire agli associati
un’assistenza sanitaria integrativa.
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