MONFALCONE - Porto: incontro tra sindacati e sindaco Cisint su questione lavoro e sviluppo dell'area.
MONFALCONE IN SALUTE - Domani la presentazione online alle 18 e su teleantenna (canale 647) alle 19.
Apprendiamo con soddisfazione che il tribunale di Udine ha condannato la Regione a rivedere il regolamento per l'assegnazione dei contributi taglia affitti.
Così la consigliera comunale della Sinistra per Monfalcone, Cristiana Morsolin.
Tale regolamento, si legge in una nota, inseriva passaggi burocratici, relativi alla presentazione di carteggi e documentazioni, che finivano per essere discriminatorie per i cittadini stranieri, costretti a presentare documenti a volte semplicemente irreperibili nei paesi d'origine.
Questa scellerata ed ideologica scelta del governo leghista avrà ricadute pesanti su tutti i cittadini e le cittadine che avevano presentato la domanda di contributo perché dovranno essere riviste le graduatorie con conseguenze burocratiche e di tempistiche non da poco.
La Sindaca di Monfalcone aveva esultato per aver creato un buon risparmio per le casse regionali (ma senza ricadute positive sui richiedenti), senza badare però troppo all’esistenza di un problema di rispetto della uguaglianza nell’accesso ai benefici per tutti i cittadini, sancito dalla costituzione, problematiche per altro già segnalate da Asgi e SUNIA.
La cosa più complicata però è capire quali ricadute avrà questa giusta sentenza sulle graduatorie delle assegnazioni delle case Ater proprio a Monfalcone. I bandi saranno da rifare considerando che tale norma discriminatoria era stata inserita anche lì? E quali conseguenze avrà per i cittadini in attesa di assegnazione di un alloggio in una città ad alta tensione abitativa?
Proprio un bel risultato ottenuto dalla Lega, risultato che adesso ricadrà direttamente sui cittadini in attesa di un contributo fondamentale per il pagamento degli affitti in un momento di grande crisi economica conclude l'esponente locale della sinistra.
Gli risponde indirettamente il consigliere regionale del carroccio, Calligaris: "La sentenza del Tribunale di Udine, in
nome dell'astratto principio di non discriminazione, crea nella realtà uno scudo protettivo per il cittadino straniero dal dover
produrre qualsiasi tipo di documentazione per accedere a ogni contributo sociale".
Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale Antonio Calligaris (Lega), ribadendo come "il cittadino straniero è così
'scudato' al momento della sua entrata sul territorio nazionale e può dichiarare qualsiasi cosa, senza alcuna possibilità di
controllo".
"Si tratterebbe di un regime molto simile agli scudi fiscali a protezione dei patrimoni che rientravano dall'estero. Così, il
far produrre agli extracomunitari certificazioni in ordine a fatti non certificabili e attestabili da parte di soggetti
pubblici italiani - sottolinea l'esponente del Carroccio - comporta l'assurdo richiedere loro autocertificazioni prive di
qualsiasi valore. Ai cittadini italiani e comunitari vengono invece richieste delle autocertificazioni soggette a controllo e,
in caso di mendacio, sanzionabili".
"Si tratta di una disparità al contrario - così la definisce Calligaris - nei confronti dei cittadini meno abbienti del Friuli
Venezia Giulia che, invece, devono presentare tutta la documentazione richiesta e le loro dichiarazioni vengono poi,
giustamente, sottoposte a verifica".
Il consigliere leghista, a fine nota, si chiede anche se "sulla scia di questa deriva giuridica lontana dalla realtà, si
consentirà agli extracomunitari di poter autocertificare senza controllo anche i titoli di studio e professionali, con la scusa
della difficoltà a produrli in originale nel loro Paese.
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