TRIESTE - Nicoli (Forza Italia): "Vicini ai lavoratori di Wartsila e di tutto l'indotto".
TRIESTE - Dipiazza riceve i vertici Fincantieri.
La comunicazione via PEC avvenuta questa mattina da parte dei vertici Wärtsilädella chiusura della produzione a Trieste nasconde una grande bugia. Dietrol’inaccettabile dichiarazione di esubero si cela infatti la chiusura totale dello storico
stabilimento triestino.Risulta evidente, senza produzione industriale, l'inconsistenza di una propostameramente improntata su manutenzione e servizi.Dopo anni di finanziamenti pubblici la Wärtsilä tradisce Trieste e tradisce l’Italia. Sul
versante occupazionale sono a rischio immediato 450 addetti, oltre ai 400 postidi lavoro dell’indotto. La forza lavoro tra diretti e indiretti attualmente occupa1500 persone.Come CGIL Trieste denunciamo da anni la crisi del comparto industrialeprovinciale, che garantisce solo l’8% del PIL della città a fronte di una medianazionale da nord a sud del 21%.Il tanto decantato “momento magico” di Trieste non esiste, bisogna prenderne
atto ed è necessario l’impegno di tutte le forze politiche e sociali per denunciare lareale situazione economica e occupazionale delle cittadine e dei cittadini di Trieste.Oggi è prioritario affrontare le crisi industriali sul territorio, dare una risposta alle
stesse e rilanciare il settore manifatturiero. La presenza questa mattina al presidio diFIOM, FILM, UILM, CGIL, CISL e UIL, dell’Assessorato Regionale al Lavoro, diConfindustria dimostra che buona parte delle realtà sociali, politiche ed economiche
sono consapevoli della drammatica fase che stiamo vivendo.Serve la risposta coesa della città, per risolvere le crisi in atto (Wärtsilä, Flex,
Principe e altre), salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori, e dare prospettive ai
giovani per il futuro.
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