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"E' necessaria un'ampia riflessione culturale
che coinvolga la società, la scuola, le famiglie per affrontare
un tema delicato qual è quello delle aggressioni al personale
sanitario. Si tratta di violenze fisiche e verbali che insidiano
i valori del vivere civile e rivelano una società incapace di
essere paziente, di distinguere le priorità ma in grado di
aggredire proprio chi si occupa della nostra salute".
Lo ha detto il vicegovernatore del Fvg, Riccardo Riccardi,
partecipando, oggi a Udine in piazza San Giacomo, alla
manifestazione contro le violenze agli operatori sanitari frutto
della campagna della Croce Rossa Italiana "Non sono un bersaglio"
dove i volontari del Comitato di Udine, provenienti dalle diverse
sedi dislocate sul territorio, hanno incontrato la popolazione
per rappresentare il problema.
Accanto alla necessità di ripensare al modello organizzativo che
deve tutelare chi fa il proprio lavoro per salvaguardare la
salute delle persone, e di difendere, come dovere istituzionale,
gli operatori sanitari dal rischio di possibili aggressioni,
Riccardi ha evidenziato l'importanza di intraprendere un percorso
di sensibilizzazione e di riflessione sul tema.
"Dobbiamo interrogarci sui comportamenti - ha aggiunto - perché
non ci sono risorse o procedure specifiche in grado di dare
risposte esaustive, di sradicare il fenomeno. Auspico che quel
grande esercito silenzioso di cittadini di buon senso, che è
presente e maggioritario nella nostra società, faccia sentire la
propria voce, con i buoni esempi, per sovrastare l'urlo di chi
agisce in modo nocivo colpendo proprio chi si dedica alla salute
degli altri".
Il vicegovernatore ha voluto esprimere riconoscenza e gratitudine
per i volontari anche in occasione del II° corso su 'profili di
idoneità del personale in servizio e dei volontari della Croce
rossa italiana' a palazzo Garzolini - Di Toppo Wassermann
organizzato dalla Cri comitato regionale Fvg con l'Ispettorato
nazionale del Corpo militare volontariato Cri ausiliario delle
Forze armate.
Durante l'apertura dei lavori si è soffermato sul valore della
formazione anche come elemento di contenimento del rischio per
gli stessi volontari: "la formazione, le esercitazioni,
l'organizzazione di sistemi complessi, davanti ad eventi
imprevisti, sono fondamentali così come la capacità delle persone
di avere chiari i propri compiti in situazioni di stress che è
uno degli aspetti cruciali per il successo e per la garanzia dei
modelli di sicurezza che vengono messi in atto"
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