TRIESTE - Paciucci (Rifondazione Comunista): "Il suicidio al CPR è una tragedia annunciata".

Il suicidio di un uomo di 28 anni proveniente dal Pakistan, avvenuto il 1° settembre al CPR di Gradisca d'Isonzo, è una tragedia annunciata, l'ennesima. Chiediamo che si faccia piena luce su questo suicidio, ma anche su tutto il sistema dell'accoglienza e delle leggi che lo governano. Rispettiamo le vittime solo parlandone (e cioè intervenendo politicamente), dando loro un nome e chiedendo a gran voce giustizia, dentro a un disordine mondiale fatto di continue offese ai diritti dell'essere umano. A chi invita al "rispettoso silenzio" e a "non speculare sulla tragedia", rispondiamo che invece occorre sempre più parlare di situazioni che, sia pure dovute anche a vicende individuali, sicuramente rimandano a un aspetto più generale che è quello delle migrazioni, dei viaggi che occorre fare per superare criminali frontiere e di un'accoglienza istituzionale quasi mai all'altezza (ne sappiamo qualcosa a Trieste). Guerre, guerre economiche e catastrofi ambientali sono la normalità per centinaia di milioni di persone nel mondo, causate da un sistema in cui i Paesi più ricchi, a occidente come a oriente, portano la tragica responsabilità, con la complicità di corrotte classi al potere negli Stati di provenienza delle persone migranti. Occorre interrompere questo ciclo di violenza e morte, anche pensando -per quanto ci riguarda- a luoghi dell'accoglienza che non siano carceri per innocenti.