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“La luce di ciò che emerge dal buio, riflette e proietta”: lo afferma Francesco Candeloro al quale la Galleria Planetario di Trieste dedica la mostra “Fuori Tempo”, che si inaugura alla presenza dell’artista, venerdì 14 ottobre, alle ore 18.00, in via Fabio Filzi, 4 (primo piano), visitabile fino al 15 dicembre, tutti i giorni feriali, con orario 11.00/13.00 – 17.00/19.00. Un’altra “esposizione profondamente contemporanea”, in linea con l’importante percorso artistico e culturale della Galleria Planetario tracciato negli anni da Livio e Clara Radin, che propone una serie di opere “Fuori Tempo” realizzate in plexiglas colorato, materiale fondamentale adoperato da Francesco Candeloro ponendo al centro luce e colore assieme a forma e segno, ritmo e movimento. “L’arte è una visione del tempo” – sottolinea l’artista veneziano Francesco Candeloro – “ e la luce naturale o artificiale, quando attraversa le superfici lucide nelle trasparenze del plexiglas proietta riflessi luminosi, e attraversandole, si espande con ombre colorate e mutevoli nello spazio circostante”. Attraverso queste combinazioni, l’artista esalta la figura astratta e i soggetti preferiti per questa indagine artistica sono città, paesaggi, ritratti e la serie degli “Occhi”. “La Luce è lo scandire del tempo” – spiega Candeloro – “il sole è elemento determinate nelle installazioni sulle finestre. Il cambiamento della luce modifica la visione dell’opera, sia che si tratti di luce naturale o di luce artificiale. Per me è un confronto illimitato con la natura, è una naturale dichiarazione poetica che il luogo mi ha portato ad esprimere. Una riflessione sul tempo, la luce e i segni che emergono da questi. Il rapporto tra natura, arte e poesia è un rapporto inscindibile che determina il luogo stesso”. “La Galleria Planetario si è dedicata da oltre 45 anni all’Arte contemporanea” – afferma Livio Radin – “e oggi si propone ancora come spazio espositivo aperto a proposte artistiche senza confini, a molteplici espressioni di artisti contemporanei sia in ambito nazionale che internazionale. Nel 2022, dopo le esposizioni dedicate a Sergio Fermariello e ora a Francesco Candeloro, seguiranno mostre di Gianni Bertini, icona degli anni sessanta e settanta, del video artista Fabrizio Plessi e del giovane Davide Coltro, a conferma” – conclude Radin – “dell’atipicità della Planetario a non essere una galleria etichettabile come uno spazio di tendenza solo verso un movimento artistico, bensì come luogo dove presentare e promuovere l’Arte contemporanea con artisti che esprimano diverse tipologie, sia opera pittorica, astratta o figurativa, scultura e video arte”.
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