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GORIZIA - Il presepe degli artigiani della Carnia al Parco del Municipio.
Era una persona straordinaria, come tutta la sua vita. Un grande, grandissimo goriziano. Gianni Bisiach non c'è più. Se n'è andato, alla bella età di 95 anni, gran parte dei quali vissuti alla ricerca del mondo, direi dell'uomo, in ogni suo aspetto, in ogni suo segmento raccontandolo in modo magistrale e spesso contribuendo a cambiarlo in meglio. Gli telefonavo ad ogni compleanno per fargli gli auguri ed era sempre un grande piacere. Nel 2011 gli era stato conferito il Premio Patroni "Città di Gorizia" che lui aveva davvero apprezzato. Molti lo ricordano come un grande giornalista, qual'era, profondo conoscitore dei costumi e della politica nazionale e internazionale ma è stato anche scrittore, medico, conduttore radiofonico e televisivo e regista. Era nato a Gorizia, nel 1927 e si era diplomato nel 1946 al liceo scientifico della città per poi spiccare il volo. Due lauree in medicina con il massimo dei voti, una delle quali in Africa, spaziando in varie specialità e lavorando con i più grandi luminari dell'epoca fra cui Franco Basaglia. Contemporaneamente coltivava una sua grande e precoce passione, già emersa quando viveva a Gorizia, quellà del cinema, collaborando con mostri sacri come Cesare Zavattini, Michelangelo Antonioni e Roberto Rossellini. Nel 1969 realizza il film I due Kennedy, prodotto da Angelo Rizzoli e Alfredo Bini e insignito del Premio Spoleto Cinema 1970 a pari merito con Luchino Visconti (La caduta degli dei) e Federico Fellini (Fellini Satyricon). Nel 1978 Saddam Hussein, vicepresidente della Repubblica dell'Iraq, lo invitò a Baghdad per il Festival del Film antimperialista, con una delegazione formata da Sergio Amidei (sceneggiatore del film Roma città aperta), il regista Ettore Scola e Gina Lollobrigida. Saddam Hussein accompagnò Bisiach a visitare il Paese (Babilonia, Bassora) e gli assegnò il premio per il film I due Kennedy. Il massimo della popolarità lo raggiungerà con il giornalismo televisivo e radiofonico in Rai realizzando inchieste e servizi rimasti nella storia per il tg e dando vita a trasmissioni di altissimo livello. Nel 1965 realizzò l'inchiesta "La pena di morte nel mondo" con la collaborazione di Robert Kennedy: salverà dalla camera a gas di San Quintino il condannato a morte Dovie Carl Mathis, fornendogli i mezzi per un'efficace difesa. Questo e molto, molto altro era Gianni Bisiach. Per cui oso dire che non solo Gorizia ma l'intera società internazionale perde uno straordinario quanto forse ineguagliabile testimone dei tempi. A nome di tutta la città esprimo sentite condoglianze ai familiari.
Ciao Gianni, fai buon viaggio
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