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Esiti AGENAS risultati della Cardiologia e Cardiochirurgia ASUGI Trieste

Aggiunto il: 14/12/2022
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Trieste, con 774 casi  è la prima struttura regionale di ricovero per l’infarto miocardico. Ciò esprime un’organizzazione capace di attrarre e  generare recettività. I dati di mortalità complessivi per infarto miocardico acuto a 30 gg sono stati per il 2021 i più bassi in regione pari al 5.26%, notevolmente inferiori rispetto alla media nazionale che è stata del 7,7%. Tale dato è particolarmente importante e fotografa oltre che la messa in atto di efficaci terapie interventistiche avanzate di ripristino del flusso coronarico, tempistiche molto efficienti di afferenza alle procedure ed un organizzazione dell’emergenza territoriale che funziona e punta costantemente al miglioramento. In linea con tale dato anche gli  eventi clinici cardiovascolari e cerebrovascolari post-infartuali (MACCE) entro 1 anno dall’evento iniziale.  La percentuale di pazienti con STEMI trattati entro 90 minuti dal ricovero è stata a TS del 76% nettamente superiore  della media italiana (56%) collocandosi ampiamente al di sopra del cut off del 60% indicato dal Programma Nazionale Esiti.

Anche nel campo dello Scompenso Cardiaco i risultati del Programma Nazionale esiti sono stati  estremamente favorevoli. Il numero di ospedalizzazioni per scompenso cardiaco ha continuato a mostrare   un trend in calo. Il dato andrà ulteriormente verificato ma potrebbe essere utilmente in relazione con il potenziamento e l’efficacia dei servizi ambulatoriali e territoriali, a vari livelli. Il numero di ricoveri per scompenso cardiaco a Trieste  registrato dal PNE, rispetto alle altre provincie della regione rimane il più alto ma anche in questo contesto la mortalità registrata a 30 gg è stata del  11% la più bassa tra i centri Hub della regione  Friuli Venezia Giulia così come il tasso normalizzato di riammissioni in ospedale a 30 giorni dopo dimissione che è stato a Trieste inferiore al 8%, il più basso a livello regionale ed inferiore alla media nazionale.

Anche per quanto riguarda la Cardiochirurgia i risultati del PNE 2020-21 sono molto positivi confermando l’eccellente qualità dell’attività svolta e dei risultati ottenuti. In termini numerici l’attività cardiochirurgica, dopo una flessione “forzata” dovuta alla pandemia, sta ritornando ai livelli del 2019. Nel 2022 il numero di interventi totali raggiungerà l’85 % di quelli eseguiti in periodo prepandemico evidenziando il ritorno ad una tanto auspicata “normalità”.

Nell’ambito della chirurgia valvolare La cardiochirurgia triestina si colloca ai primi posti (tra le prime 5 cardiochirurgie a livello nazionale) in Italia con risultati in linea con quelli dei centri di eccellenza e sensibilmente superiori a quelli della media nazionale.  La mortalità a 30 giorni del paziente operato per patologie valvolari risulta dello 0.8 % significativamente inferiore al dato medio italiano. Da alcuni anni inoltre la Cardiochirurgia tratta un numero sempre crescente di patologie valvolari mediante utilizzo di tecniche minimamente invasive videoscopiche che consentono un più rapido recupero del paziente alle sue normali attività.

Anche nel campo della patologia coronarica, i dati emersi dal PNE, confermano gli ottimi risultati della rivascolarizzazione miocardica mediante intervento di bypass coronarico. La chirurgia coronarica da anni rappresenta un’eccellenza e “fiore all’occhiello” della Cardiochirurgia del Polo Cardiologico triestino, sia per la qualità tecnica dell’intervento con utilizzo nella grandissima maggioranza dei casi di condotti arteriosi, sia per i risultati in termini di mortalità (inferiore allo 0,6 % a trenta giorni).

I risultati ottenuti e misurati da AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), nell’ambito del PNE, collocano a buon titolo la Cardiochirurgia di Trieste tra i primi centri italiani per quanto riguarda l’intervento di bypass coronarico confermando una consolidata posizione di eccellenza anche in questo settore.

 

CREAUS

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