MONFALCONE - Riqualificazione e decoro urbano: a Monfalcone sbarca l'ecoisola.
MONFALCONE - A Monfalcone sarà possibile l’apertura di una nuova farmacia.
Sede del maggiore Cantiere navale d’Italia, sede del terzo Distretto nautico d’Italia, con Trieste sede del Sistema portuale primo in Italia per volumi merceologici e per traffico ferroviario, sbocco a mare del Geoparco euroregionale del Carso Classico con le Terme bimillenarie, dal 1990 al 2016 la cittadina sui 30.000 abitanti (in realtà 50.000 come Conurbazione con i Comuni vicini di Ronchi dei Legionari sede dell’aeroporto regionale del Friuli Venezia Giulia e di Staranzano che amministra alle foci dell’Isonzo la pregiata zona umida della Cona), è stata amministrata dal Centrosinistra a trazione Pds-Ds-Pd dal 1991 al 2016. Nei primi venti anni del 2000 è stata interessata da un eccezionale flusso migratorio caotico e non governato per cui un rilevante numero di nativi (soprattutto di buon reddito) se ne sono andati nei dintorni (e tra questi centinaia di giovani fuori dal Fvg) e sono stati rimpiazzati da migliaia di stranieri di cui 4000 bengalesi e altrettanti balcanici (quasi tutti di basso reddito). Non serve spiegare il netto arretramento a tutti i livelli rispetto agli anni novanta onde per cui, nonostante nel Comune insistano quegli asset di cui sopra, il reddito medio è alquanto basso. In due tornate elettorali amministrative (2016 e 2022) il Centrosinistra, cui è stato imputata dalla pubblica opinione inerzia ed inazione, è stato prima sconfitto e poi travolto. Si intende, l’inazione riguarda il Comune ma ancora di più la Regione che, pur avendo la titolarità delle politiche del lavoro, è stata e continua ad essere assente e neanche in grado di individuare il problema nella sua complessità. Nel 2016 la attuale sindaca Anna Cisint aveva vinto al secondo turno con venti punti di distacco dalla sindaca uscente Silvia Altran del Pd. Nel 2022 Cisint ha pesantemente sconfitto al primo turno la candidata unitaria di Centrosinistra e M5Stelle Cristiana Morsolin. I dati sono stati impietosi: metà elettorato non ha votato, 72% Destra a 24% Centrosinistra, il Pd è franato all’11% (dal 25%), il cartello di sinistra è rimasto fermo al 5,8%, i 5Stelle e una Lista civica sono spariti. Gli stranieri stessi hanno votato in nettissima maggioranza a destra Questo è un caso paradigmatico nazionale e conferma la necessità di governare i flussi migratori (non solo quelli irregolari che vanno regolarizzati ma anche gli stessi flussi regolari) conferma altresì che all’accoglienza ci deve essere un limite e che la stessa va veicolata in Area vasta. Qui il Centrosinistra è a rischio di scomparsa ed è già nella più completa irrilevanza essendo ridotto a sei unità in Aula. Non si capisce cosa ancora deve succedere perché i tanti (anzi troppi) inconsapevoli aprano gli occhi: di seguito una serrata analisi anche autocritica e l’annuncio di una altrettanto forte iniziativa politico programmatica sulla “questione migratoria” seguita a ruota da un’altra su “Fincantieri, Territorio, Città”. Si vuole porre Monfalcone come un caso emblematico su scala nazionale, lo è già su quella regionale.
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