Giornata internazionale della donne e delle ragazze nella Scienza
TRIESTE - Compagnia "Quei de Scala Santa APS" in "Ma chi c'è che copa chi?".
Più di cento lavoratori del Porto di Trieste si sono riuniti oggi alle 8 presso il varco 4, ingresso del
terminalista TMT del molo VII, dove ha perso la vita il loro fratello Paolo.L’assemblea ha deliberato una serie di punti da portare in Autorità Portuale, Autorità che li ha ospitati tuttiquanti. Hanno parlato solo i lavoratori descrivendo il Porto di Trieste come un Far West di problemi reali edi segnalazioni mai riscontrate, di figure che rivestono ruoli di responsabilità nella sicurezza senzaconoscere in realtà il lavoro del porto, di soluzioni che esistono già ma che non si adottano per la semplice
regola del profitto.Anche le RLS di sito presenti all’assemblea lo hanno detto chiaramente: le domande che ponevamo dal2009, anno dell’istituzione delle RLS di sito nel Porto di Trieste, ancora oggi attendono risposta.L’assemblea dentro l’Autorità si è sciolta per ricomporsi davanti alla Prefettura dove sono stati ricevuti 3lavoratori in rappresentanza di tutto il Porto di Trieste assieme a tutte le sigle sindacali del Porto.USB ha detto chiaramente che le azioni di sciopero continueranno perché è impossibile riprendere il lavoronelle medesime condizioni che hanno determinato la tragica scomparsa di Paolo.
I lavoratori al tavolo hanno ben riassunto le azioni da intraprendere:• ripristino delle barriere di sicurezza a bordo del molo• ripristino del secondo uomo nelle attività di “cesta” (il c.d generico)• la ralla (il trattore porta container) non potrà stazionare in permanenza sotto al container
agganciato alla gru ma sono nella fase di appoggio / sollevamento dello stesso.Il Prefetto dott. Signoriello ha preferito un approccio istituzionale puntando a tavoli e protocolli ma ci
aspettiamo che intervenga comunque su TMT per ripristinare le sicurezze minime per la ripresa delle
attività e che ci sia un passaggio istituzionale per dare i poteri necessari all’Autorità Portuale in tema disicurezza (protocollo unico di sicurezza per tutti i terminalisti) e quel potere sanzionatorio che renderàesigibile il protocollo stesso, anche attraverso le sospensioni / revoche delle concessioni per inadempienzasulla sicurezza.La domanda che ci sentiamo di rivolgere al sig. Prefetto è: ma se riprendessero le attività nelle
medesime condizioni di prima, senza il secondo generico e senza le paratie di contenimento di chi
sarebbe la responsabilità di un eventuale secondo incidente?Ma anche nel caso di una ripresa delle attività la legge 81/2008 all’art. 44 prevede che “Il lavoratore che, incaso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da unazona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenzadannosa” quindi lo diciamo chiaramente: a pari condizioni di lavoro e di INSICUREZZA nessuno manovreràin prossimità della banchina non protetta.In ogni caso lo sciopero è prolungato fino alle 19 del giorno 11 febbraio.
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