MONFALCONE - Ampliati i requisiti economici di accesso ai contributi per l'emergenza sociale.
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L’appuntamento del 2024 è troppo importante perché venga sprecato. Ed è proprio il timore che ciò stia accadendo che ha spinto la candidata del Partito democratico alle Regionali Laura Fasiolo a organizzare l’incontro formativo di questa sera, al Palace Hotel di Gorizia. «In tutta questa progettazione – ha affermato Fasiolo – sembra che ognuno agisca per sé, quando dovremmo mettere insieme le forze e “forzare” l’integrazione tra le parti fornendo loro i giusti strumenti». Spirito condiviso dalla progettista, nonché membro dell’assemblea del Gect, Mara Cernic, che ha riconosciuto l’impegno di Laura per «divulgare la conoscenza senza scadere nel mero slogan». Cernic ha quindi esposto le basi del funzionamento dei bandi europei, la cui progettazione è basata su piani finanziari settennali. Quello in corso (2021-2027) è il piano finanziario più grande della storia del continente, ammontando a 1.800 miliardi di euro. Si tratta del «frutto di un accordo politico senza precedenti, volto a contrastare gli effetti della pandemia di covid sulla società e sull’economia».
Ed è in questa cornice che si innesta lo Small Projects Fund: il fondo Interreg di 8 milioni di euro gestito dal Gect per finanziare la Capitale europea della Cultura del 2025. «Non è l’unico contributo a Go! 2025 – ha ricordato l’esperta – essendo presenti sul campo anche altri attori, come lo Stato sloveno e la Regione Friuli Venezia Giulia». Ma, come ha ribadito l’ex assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, «si trattano tutti di soldi dei contribuenti». Soldi finalizzati, in questo caso, alla coesione tra Stati confinanti, e che non possono quindi venire sprecati. «La cultura deve diventare lo strumento principe per generare attrattività, ma quanto sono interessati, gli imprenditori goriziani a cogliere quest’opportunità?», l’interrogativo di Torrenti, peraltro membro della sezione Triveneto dell’Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis Triveneto). L’impressione dell’ex assessore è infatti quella di «essere rallentati anche da un’insufficiente fiducia nel progetto, sia da parte dell’amministrazione locale, sia da parte dei comuni cittadini». La fiducia è quindi l’ingrediente base di un progetto che deve portare a una «città culturale che produca cultura, in cui non si vada a vedere lo spettacolo, ma che si faccia lo spettacolo». L’obiettivo, per Torrenti, è quello di «produrre qualcosa per Gorizia e Nova Gorica e per coloro che si troveranno a visitarle. E per farlo bisogna mobilitare migliaia di persone, affinché facciano anche piccole cose, aprendo la città a chi viene in visita». Per questo, ha ribadito l’ex senatrice, «bisogna guidare la comunità aiutandola a interfacciarsi con le istituzioni, che devono essere al servizio del cittadino e offrire soluzioni». Nel corso dell’incontro è intervenuta anche l’ex assessore regionale e nuova presidente di Uisp Fvg Sara Vito, che ha ringraziato Laura per il suo sforzo di mettere al servizio dei cittadini l’esperienza di amministratori e professionisti. «Da appassionata di sport – ha dichiarato Vito – ricordo che la cultura include anche la promozione di un vivere bene, sano e sportivo, e Gorizia ha una grande tradizione in questo campo». Aspetto confermato dalla partecipazione, tra il pubblico, di Lucia Lamberti, storica organizzatrice di Vivicittà: una delle prime manifestazioni sportive a rompere il muro tra Gorizia e Nova Gorica coinvolgendo entrambe le città. E proprio Lamberti ha voluto richiamare l’attenzione sull’importanza di un intervento nelle scuole volto a promuovere la reciproca conoscenza di italiano e sloveno tra le nuove generazioni: «solo così sarà possibile abbattere le ultime barriere culturali esistenti tra i due lati del confine goriziano». Un pubblico, quello di questa sera, molto interessato, con interventi di imprenditori, liberi professionisti e di rappresentanti di diverse realtà associative goriziane, che hanno offerto idee propositive ed espresso non poche preoccupazioni sul futuro della città. Un vero e proprio dialogo a cui la candidata ha partecipato attivamente e prendendo nota. «Crediamo nei miracoli, ma crediamo anche nel cambio della classe dirigente», ha infine concluso Fasiolo.
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