Manovra del personale 2023
MONFALCONE - Il sindaco Cisint risponde a Haq Raiu: "La cittą non accetta prevaricazioni".
Anche nel fine settimana di Pasqua appuntamento con l’arte a Monfalcone: venerdì, sabato, domenica di Pasqua e lunedì dell’Angelo la mostra Il fiore della desolazione fantastica - Vito Timmel e Vittorio Bolaffio è aperta alla Galleria Comunale di Monfalcone dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Un racconto poetico, lirico e intimo di due grandi esponenti della pittura di inizio ‘900, testimoni di una coerenza artistica con il territorio in mostra con le loro opere in un percorso espositivo unico nel suo genere, curato da Daniele D’Anza, Conservatore della Fondazione Musei Civici di Venezia. La mostra dedicata ai due pittori tra i più celebri e dotati dell’arte giuliana è realizzata dal Comune di Monfalcone in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e espone oltre cinquanta opere da prestatori privati e pubblici, tra cui Civico Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna, Fondazione CRTrieste, Consorzio Culturale del Monfalconese, Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, Musei Provinciali (ERPAC), Palazzo Attems Petzenstein, Sede Rai FVG di Trieste. Timmel e Bolaffio sono i “moderni” protagonisti di questa nuova mostra a Monfalcone: in essi il fiore della desolazione germoglia assumendo connotati fantastici, colorandosi per il primo di fughe nell’ombra in cui affiorano i dolenti fantasmi interiori e affermandosi con Bolaffio sul terreno del realismo proletario, di quell’impegno sociale che porta a cantare gli ozi e gli affanni dei lavoratori agresti e portuali. Da un lato si scoprono, quindi, le opere di Vito Timmel, attratto da Vienna e da Klimt e che come lui sembrò meditare sul destino dell’uomo, sulla vita e sulla morte, con un groviglio di corpi e di sentimenti contrastanti fluttuanti nel vuoto. Dall’altro il visitatore scopre le realtà profondamente quotidiane dipinte da Vittorio Bolaffio, espressione di quell’amicizia con Modigliani e del suo accostarsi agli stilemi fauves diffusi da Matisse, Dufy e gli altri dopo il suo soggiorno parigino.
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