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Rejaul haq raju, presidente del centro culturale baitus salat, condanna fortemente e protesta contro un servizio che capovolge le mie parole e fa vedere Monfalcone come una città dove non si può vivere. E' stato da irresponsabili utilizzare in quel modo le mie dichiarazioni con un taglia e cuci per farci passare per persone che seminano odio. Un giornalista di un canale televisivo di livello nazionale che cerca di creare polemiche nel paese tagliando il mio discorso e presentandolo al contrario non so se si può definire tale. Il giorno 31 marzo, alle ore 12.30 circa, quando ho visto i giornalisti che giravano davanti al centro culturale, ho chiesto loro l'identità, e mi hanno detto che sono di una certa trasmissione e poi mi hanno chiesto se accettavo un'intervista.
Tra le molte domande mi hanno chiesto chiesto qual è la mia opinione sugli studenti che vanno a scuola mentre digiunano ed ho risposto che se gli studenti di 15/16 anni vogliono digiunare possono farlo ma nessuno gli obbliga perché i loro studi sono prima di tutto. Poi hanno iniziato a chiedermi cose provocatorie sperando di trovare risposte a loro "convenienti". Nonostante ciò abbiamo parlato per circa 30 minuti. Ad un certo mi hanno chiesto perchè la moschea è stata chiusa e chi l'aveva fatta chiudere: "loro hanno pensato che forse io parlo qualcosa di provocatorio, ma ho detto questa non è una moschea, questa è un'associazione culturale". Dei trenta minuti di conversazione con il giornalista me è uscito un taglia e cuci talmente perfetto da chiedersi se più che giornalista esso non sia uno scrittore di serie tv. Prosegue Rejaul haq raju: "E' ingiusto quello che è accaduto perché dico le cose in un modo ma vengono trasmesse in un altro capovolgendo il mio pensiero". Ed ancora " Il giornalista diceva che il numero dei bambini stranieri è di molto più alto di quelli italiani nella scuola ed ho risposto che gli stranieri mettono al mondo più bambini che non gli Italiani, ecco perché il numero dei bambini stranieri è di più nella scuola e i nostri bambini che studiano qui rimarranno e diventeranno medici e ingegneri o altro. Di una cosa sono certo: Sicuramente non manderemo i nostri figli a lavorare in Fincantieri, quando finiranno gli studi lavoreranno in ufficii, tribunale, comune negozi. A quel punto il giornalista mi ha detto che se è così qui il futuro siamo noi. Adesso il giornalista vuole seminare scompiglio a Monfalcone e nel paese mandando in onda le mie parole in ritagli. Se ci fosse stata una buona intenzione avrebbe mandato in onda le mie parole per intero. Ci sforziamo molto di costruire un buon rapporto con i cittadini e talvolta tali giornalisti diffondono notizie sbagliate e e mezze verità creando problemi anche tra di noi. creano vari problemi tra di no: "questo è molto dannoso è molto doloroso e molto irrispettoso per noi" . Nella lunga intervista a rete4 mi han parlato di altri temi (intregazione, datori di lavoro che pagano meno gli operai, poi nostre donne non parlano lingua italiana, e delle leggi di stato). I problemi che ci sembrano così evidenti ora ,non saranno un problema tra 15/20 anni, dice Rejaul haq raju perchè quando i nostri figli saranno grandi e cresceranno con gli italiani, dovremo lavorare insieme per risolverli.
Rejaul haq raju conclude poi il suo intervento augurando a tutte e a tutti una Buona Pasqua.
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