MONFALCONE - La Marina Italiana nella guerra civile spagnola: Venerd́ 30 alle 18 alla sede Anmi.
UDINE - Musica. Anzil: "No Borders ha saputo anticipare il futuro".
"Ci sono tutti motivi di carattere storico e legati alla memoria di fatti successi in questa area della Bassa friulana per valorizzare un luogo simbolo della repressione anti partigiana della nostra regione. Quanto successo tra il 1944 e il 1945 nelle quattro celle di detenzione di civili e partigiani, restaurate della caserma Piave di epoca veneziana,
deve insegnarci prima di tutto che il valore della persona è un bene unico, che va sempre difeso e mai annientato. In secondo luogo, dobbiamo tutti imparare a non commettere gli errori del passato".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), aggiungendo che "trovare risorse regionali per dare concretizzazione allo studio di fattibilità del Museo Regionale della Resistenza, presentato oggi nella polveriera Garzoni a Palmanova, dovrebbe essere un impegno e, quindi, una responsabilità di tutto il Consiglio regionale e della Giunta stessa, indipendente dall'appartenenza politica, come rispetto nei confronti di chi ha dato la vita e/o ha subito violenze per consegnarci un Paese rinnovato nei principi democratici". "Come la risiera di San Sabba, anche le celle di detenzione della caserma Piave di Palmanova sono un luogo della memoria, dove sono rimasti chiari i segni indelebili di quella immane tragedia. Riuscire nell'arco di 4/5 anni a trovare le risorse e a completare i tre lotti previsti, sarebbe - spiega l'esponente dem - un grande risultato per tre ordini di motivi: per poter raccontare in maniera compiuta alle nuove generazioni cosa ha rappresentato in questa regione la Resistenza contro il dominio nazi-fascista; per poter collegare questo luogo ai due vicini campi di detenzione/concentramento di Visco e Gonars; per poter dare al turismo culturale, in forte crescita nella città stellata, un'offerta storico-culturale di primissimo livello, perché si creerebbe una rete con il museo civico in fase di
ristrutturazione e il museo militare di Porta Cividale, in fase di trasferimento dallo Stato al Comune".
"Grazie al restauro delle celle nell'epoca del sindaco Muradore - conclude Martines - è stato possibile avviare il percorso per un riconoscimento del luogo come museo, trovando le risorse per un primo lotto di circa 450mila euro. Adesso, tuttavia, è necessario l'impegno di tutti, affinché si trovino le ulteriori risorse, circa 3,5 milioni di euro su base pluriennale, per continuare e giungere infine al risultato sperato. Raccogliendo, in tal senso, la disponibilità da parte dell'Esecutivo Fvg, espressa dal vice presidente con deleghe a Cultura e Sport, Mario Anzil. Sarà un
valore aggiunto per la storia e le ricadute economiche conseguenti di questa regione".
Potrebbe piacerti anche...
Non ci sono media correlati