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terminal ferroviario di Pordenone strategico per intero Fvg

Aggiunto il: 31/05/2019
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Un'infrastruttura strategica, un hub di
eccellenza per la logistica patrimonio dell'intera regione che
saprà vincere le sfide se sarà in grado di fare sistema.

È il messaggio dell'assessore regionale alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, intervenuto con i colleghi responsabili delle
Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e delle Risorse
agroalimentari, Stefano Zannier, all'inaugurazione del terminal
ferroviario intermodale, Beato Odorico da Pordenone, ubicato
nell'area dell'Interporto Centro Ingrosso del capoluogo naonense.

"L'inaugurazione odierna - ha detto Bini - rappresenta una
giornata di festa non solo per la Destra Tagliamento ma per tutto
il territorio regionale. Si tratta di un'infrastruttura logistica
d'eccellenza, indispensabile per mettersi al passo con gli altri
Paesi europei. Quest'opera, accanto alle altre nostre eccellenze,
dai porti ai centri di ricerca, rappresenta un patrimonio per
l'intero Friuli Venezia Giulia che potrà vincere le sfide se sarà
capace di fare sistema e di metterle in rete". 

Per Bini le imprese del Friuli Venezia Giulia potranno
beneficiare di quest'opera "in termini di efficienza e di
opportunità che vanno colte; un'infrastruttura che consentirà di
aumentare occupazione e aziende, fondamentale per l'economia che
non può ripartire senza infrastrutture adeguate".

"Un'opera di grande impatto per lo sviluppo commerciale e
industriale", ha indicato Pizzimenti che, sul completamento della
Cimpello-Sequals-Gemona, a margine del taglio del nastro, ha
ricordato come "si tratta di una struttura importante ma onerosa,
la stiamo valutando anche per capire come reperire le risorse per
realizzarla". 

L'assessore alle Infrastrutture ha plaudito alla conclusione
dell'opera all'interno di un interporto "innovativo, capace di
dare risposte all'industria e al commercio che deve rapportarsi
al sistema della logistica dei trasporti regionali".

"Il Friuli Venezia Giulia è una regione dalle dimensioni
territoriali ridotte  - ha aggiunto Pizzimenti - ma è molto
infrastrutturato: un valore aggiunto e una necessità per dare
risposte alle imprese e per creare opportunità". L'assessore ha
poi sottolineato l'impegno della Regione che proseguirà con
ulteriori investimenti: "oltre 12 milioni di euro nel triennio da
investire in infrastrutture per dare risposte alle esigenze delle
imprese e del territorio".

Anche per Zannier il centro intermodale è fondamentale: "un'opera
strategica per il territorio della provincia di Pordenone che
avrà ricadute positive per l'intera regione". 

Diversi gli interventi delle autorità intervenute al taglio del
nastro a partire dall'amministratore delegato dell'Interporto
centro ingrosso Pordenone, Giuseppe Bortolussi, che ha
sottolineato come l'opera rappresenti "uno snodo all'altezza di
un capoluogo di regione, voluto da diversi anni, concepito con un
grande lavoro di collaborazione con Rfi (Reti ferroviarie
italiane) che riuscirà a intercettare anche il fabbisogno di
traffico con l'Est Europa, essenziale per l'economia di tutto il
Friuli Occidentale. Un'opera che toglierà dalla strada fino a 180
mila Uti (Unità terminalistiche, i container) in arrivo e
partenza, con riflessi positivi in ambito ambientale". 

Christian Colaneri, direttore commerciale Rfi, ha sottolineato,
invece, il lavoro inteso e di qualità con interlocutori tecnici e
istituzionali capaci di trovare sempre le soluzioni mentre per il
presidente di Unindustria Pn, Michelangelo Agrusti, con l'avvio
del terminal ferroviario, nasce una vera e propria industria
della logistica. 

Come è emerso nel corso dell'inaugurazione, il terminal sarà
gestito dal gruppo elvetico Hupac, società leader nella gestione
di rete nel traffico intermodale e la messa in servizio
dell'infrastruttura permetterà lo sviluppo del traffico sia con i
porti del Nord Tirreno sia con le nazioni del settentrione
d'Europa e dell'Est. Si tratta di uno dei più moderni e
funzionali impianti in Italia con caratteristiche a standard
europei che permetterà di trasferire dalla strada all'intermodale
fino a 180 mila trasporti l'anno. Sul piano tecnico, verranno
elettrificati 3 binari, con un'asta di manovra di 350 metri che,
in previsione, diventeranno 750 metri, per un'opera che risponde
agli standard europei.

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