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E’ stato intitolato a Albino Conte il parcheggio nell’area compresa tra le vie Giacich, Barbarigo e Bixio. Questa mattina l’assessore alla Cultura, Luca Fasan - insieme all’assessore all’Assistenza Giuliana Garimberti, ai consiglieri Irene Crisitn e Francesca Romani e agli eredi di Albino Conte - ha svelato la targa che campeggia tra gli stalli che un tempo furono parte dell’officina dell’artigiano-carrozziere che a Monfalcone ha esercitato la sua attività per 46 anni, dal 1946 al 1992. “Momenti come questo sono importanti per ricordare chi ha contribuito a far crescere la nostra città” - ha rilevato l’assessore Fasan. “La vita di Albino Conte è un sunto di cultura, lavoro e sociale, che hanno fatto della sua esistenza un’eccellenza del territorio; esponente di quella cultura del lavoro che nel '900 ha permesso all’Italia di diventare il Paese che è diventato. Un imprenditore illuminato, che ha capito come poteva far progredire la sua azienda e come trasportare sui suoi collaboratori il valore del lavoro. Fautore della forza non solo di Monfalcone, ma di un ampio territorio, dimostrando di saper riconoscere l’importanza del lavoro delle maestranze che lo hanno accompagnato nel corso della sua lunga esperienza professionale. Interpretando in questo modo il lavoro, tramandando il suo sapere alle nuove generazioni, Albino Conte ha portato avanti anche un’opera sociale e con questo spirito oggi un’area che era parte della sua azienda e ora è a disposizione dell’intera comunità”. Nato a Fiumicello nel 1923, Albino Conte si trasferisce a Monfalcone nel 1952, cominciando a lavorare come apprendista, a 14 anni, presso i Cantieri Riuniti Dell'Adriatico, per poi lavorare, fino alla fine della guerra, nelle Officine Aeronautiche. Dal 1946 inizia il suo percorso di artigiano carrozziere: prima presso la carrozzeria Automobili "Tomietto e Piovesan" in via del Rosario a Monfalcone, poi , assieme ad altri 8 soci, dà vita alla A.C.A.M. (Associazione Carrozzieri Artigiani di Monfalcone) in via Giacich. Sono gli anni critici del dopoguerra, ma sono anche gli anni in cui, con pochi investimenti, ma con volontà, tenacia e fantasia, si può mettere in piedi un'impresa. La carrozzeria comincia a decollare, i camion militari vengono trasformati in carri funebri e automezzi pubblici e iniziano a circolare a Monfalcone diverse automobili, poi sempre più diffuse. Anche l'assetto societario si modifica e la Carrozzeria Conte prospera grazie allo slancio del suo proprietario e alla sua capacità di investire nella sua officina e, soprattutto, valorizzando i lavoratori. Albino Conte rimane essenzialmente un artigiano vero che ha saputo crescere generazioni di nuovi carrozzieri, tuttora riconoscenti per la sua capacità di insegnare il mestiere. Un uomo eclettico che, negli anni ‘60, ha registrato presso l’allora Ministero dell’Industria e Commercio ben due brevetti - un sollevatore per motoscooter, Vespa e Lambretta e un dosatore per caffè - ricevendo, nel 1985, il Diploma del Premio Internazionale "Leader dell'Artigianato" dell’Accademia Internazionale per le Scienze Economiche e Sociali.
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