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TRIESTE - Massolino: «Dal diritto all’abitarepassa il diritto al futuro».

Aggiunto il: 16/11/2023
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«Continua inesorabile la guerra ai poveri da parte del Governo italiano e delle sue diramazioni locali. Dopo l’azzeramento del reddito di cittadinanza senza prevedere ulteriori aiuti, adesso non si prevedono sostegni per il diritto all’abitare. In finanziaria non ci sono risorse per il piano casa: bisogna investire in alloggi pubblici e aiuti alle famiglie che vivono in affitto». La consigliera regionale del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino interviene a sostegno della petizione nazionale lanciata dal Sunia (sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) e presentata oggi (16 novembre, ndr) a Trieste per richiedere interventi strutturali per rilanciare il patrimonio immobiliare pubblico e riequilibrare il mercato delle locazioni a canoni sostenibili. «Il problema dell’abitare è serio, anche nella nostra regione ci sono quasi 4 mila alloggi pubblici vuoti (di cui oltre 2 mila nella sola Trieste), ma non locabili perché necessitano di ristrutturazione. Su questo ho presentato a luglio un’interrogazione ma non abbiamo mai avuto risposta: chiederemo un’audizione per capire come mai Ater non riesca a gestire il proprio patrimonio». «Il mercato immobiliare privato sta cacciando le famiglie dalle città, privilegiando affitti brevi o turistici, snaturando le città stesse facendo perdere identità e sicurezza. I Comuni e le Regioni devono correre ai ripari con investimenti certi sull’abitare, aiuti alle famiglie a cominciare dai sostegni ai canoni d’affitto, oltre a regolamentare gli affitti brevi, come proposto da Adesso Trieste. Per fare questo ci vuole un’idea di città che tenga conto della nuova conformazione delle famiglie, e delle nuove esigenze della società». «Altro tema importante su cui non abbassare la guardia sono gli alloggi per studenti – continua Massolino –. Ci sono finanziamenti del PNRR per creare oltre 67 mila alloggi in Italia dedicati a chi studia, ma di questi oltre 50 mila saranno realizzati e gestiti (con fondi pubblici) dai privati, nella nostra regione saranno realizzati dai privati il 100% dei 971 posti letto previsti. Ci chiediamo perché si diano risorse ai privati e non si impegni il pubblico e se questi alloggi avranno prezzi calmierati o meno. Un altro passo verso l’aumento delle disuguaglianze, dopo lo scandalo dei minialloggi di lusso alla Casa dello studente di Trieste che avevamo già denunciato con un’interrogazione a luglio».

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