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In merito alla Variante al Piano Regolatore che pianifica la costruzione di un nuovo complesso scolastico nell’area compresa tra via Gramsci e via Grado, in un ambito attualmente prevalentemente agricolo, il Rione Centro di Monfalcone e l’Associazione Ambientalista “Eugenio Rosmann” hanno ritenuto di contribuire al processo partecipativo presentando alcune osservazioni. - Per prima cosa hanno evidenziato come il Piano regolatore vigente sia stato approvato nel 1999, sulla base di studi svolti negli anni ancora precedenti a metà degli anni ’90 del secolo scorso e quindi è quanto mai urgente un aggiornamento che comprenda scelte di così grande impatto sull’urbanistica della città. La Variante porterebbe forti conseguenze sui giovani studenti e le loro famiglie, i lavoratori della scuola e sulle attività che dipendono da questo bacino d’utenza, perciò sarebbe stato utile un ampio processo partecipativo pubblico, che coinvolgesse i soggetti direttamente interessati, i cittadini e le realtà economiche e associative del territorio, anche per ricercare possibili alternative. Ciò permetterebbe di integrare le relazioni che accompagnano il documento urbanistico con dati fondamentali, come i riferimenti alla situazione demografica non solo del Comune di Monfalcone ma del Mandamento come bacino d’utenza delle due scuole superiori, sia attuale sia futuro, oltre ai dati sulle iscrizioni nelle due scuole e il trend atteso per i prossimi anni. Una delle principali criticità della Variante è il consumo di suolo agricolo, considerato che per l'Atlante dei Dati Ambientali dell'ISPRA, pubblicato in novembre 2023, la regione Friuli Venezia Giulia ha un valore dell’8,02% di suolo consumato in percentuale nel 2022, posizionandosi tra le peggiori in Italia (la media italiana è 7,14%), anche in proporzione al basso numero di abitanti; in particolare nelle fasce di pianura si registra un valore pari al 11,40 % del suolo consumato in percentuale nel 2022 (link:https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-di-pregio/atlante-dei-dati-ambientali). Il sito www.arpa.fvg.it dell’ARPA, nel riportare i dati del Report di SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) per il 2020, indica che nel rapporto tra consumo del suolo ed estensione territoriale del Comune, Monfalcone è il Comune della Regione più “consumato” (45,9%), davanti ad Udine (42,4%) e Pordenone (40,6%).
Questi dati, uniti ai problemi idrogeologici dell’area aggravati dai fenomeni atmosferici sempre più estremi causati dai cambiamenti climatici, consiglierebbero di interrompere il consumo di suolo nei nostri territori. - Particolare attenzione è stata posta al problema legato allo spostamento dal centro all’estrema periferia dei due importanti poli scolastici, sia in termini di viabilità e aumento del traffico, sia per il depauperamento del centro storico e delle sue attività commerciali e dei servizi (biblioteca, teatro, impianti sportivi, ecc.). La nuova collocazione si pone su un asse stradale, lontana da servizi, non servita dalla ferrovia ma solo dal trasporto su gomma che dovrà quindi essere aumentato, con aggravio di costi. A preoccupare è soprattutto la perdita di vitalità del centro cittadino, che contenitori come le scuole superiori – definibili come “attivatori urbani” - possono invece favorire.
Preoccupa la mancanza di informazioni sulla destinazione delle attuali sedi scolastiche, delle quali non si conosce la futura destinazione, considerando che il liceo Buonarroti è ospitato in un edificio di pregio monumentali risalente al 1935 e tutelato dal Codice dei Beni culturali. Riguardo invece all’edificio dell’Isis Pertini abbiamo notizia che sono in corso importanti lavori nella sede di via Baden Powell, sia sulle annesse palestre sia sull’edificio principale, finanziati da fondi PNRR e costituirebbe uno spreco non utilizzare le strutture pur rinnovate. Si chiede di scongiurare l’ipotesi di lasciare nel degrado importanti spazi del centro cittadino attualmente vitali. Infine si è posta l’attenzione sulla necessità di uno studio geologico e di compatibilità idraulica ai fini dell’invarianza idraulica, due documenti che si ritengono fondamentali nel momento in cui si va ad urbanizzare un’area agricola, un tempo zona di risorgive poi bonificata, modificando quindi l’assetto del territorio e limitandone la permeabilità, visti anche gli allagamenti che hanno interessato l’area dopo le recenti piogge di inizio novembre.
Analogamente si ritiene inopportuno creare un polo scolastico in Comune di Staranzano, come ipotizzato, in quanto si ripeterebbero i problemi già evidenziati per il sito di via Grado per quanto riguarda il consumo di suolo e il problema del trasporto pubblico. Per tutta questa serie di osservazioni, visto che non risulta chiara la destinazione di questi 3 poli scolastici e le ripercussioni sociali ed ambientali su Monfalcone, il Rione Centro e l’Associazione Rosmann chiedono lo stralcio della variante e l’avvio di una discussione pubblica per ricercare soluzioni alternative meno impattanti per il territorio monfalconese. Clicca qui sotto se vuoi leggere il testo integrale."
Rione Centro di Monfalcone e Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann Monfalcone
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