GORIZIA - Shopping e animazione: Sabato 23 dicembre parcheggi gratuiti in tutta la città .
TRIESTE - Incendio in Porto. Ma è un esercitazione coordinata dalla Guardia Costiera.
“Prendo atto delle modalità di svolgimento della manifestazione di sabato e ringrazio il Prefetto e il Questore che, comprendendo le istanze del Comune, hanno limitato il percorso del corteo, escludendo le vie del centro urbano. Ciò che appare insopportabile e insostenibile è la decisione dei promotori di confermare la loro iniziativa il 23 dicembre, in spregio a ogni criterio di ragionevolezza e sensibilità, segno della protervia e della vera e propria arroganza che ispira la loro azione. Il 23 dicembre è l'antivigilia di Natale, giornata speciale per la comunità cristiana impegnata nella preparazione della festività più importante dell'anno. Dichiarare che non si vuole imporre il proprio modello culturale islamico e concentrare la protesta in questa data assume il significato di una sfida, conferma una volontà di prevaricazione e significa non comprendere il rispetto per le nostre tradizioni e i nostri riti, che è dovuto da parte di chi proviene da altre realtà dove manifestazioni di questo genere sarebbero vietate.
Ed è la conferma della necessità dell'impegno che sto portando avanti per salvaguardare l'identità, la storia e i valori che sono alla base della nostra italianità. Peraltro, particolarmente gravi sono i manifesti che sono stati diffusi per pubblicizzare la protesta indirizzata verso un sindaco che ha avuto il coraggio di chiudere 2 centri islamici applicando le norme urbanistiche e quelle sull'incolumità pubblica a cui devono conformarsi tutti i cittadini, indipendentemente da ogni loro etnia. Ragioni, quindi, illegittime per una manifestazione che vorrebbe che il Comune si ponesse fuori dalla legalità. Fa specie, in questo contest l'adesione di tutta l'opposizione di Sinistra, che chiude sempre gli occhi di fronte alla sopraffazione della componente islamica locale nei confronti delle donne, e che quando ha governato la Città ha condiviso le regole urbanistiche che impediscono l'operatività di questi centri islamici e che, ora, con il solito voltafaccia, si schiera contro chi ha applicato quelle stesse nome”.
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