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Dietro all'accoltellamento di Trieste in scala dei giganti una vera banda di Kosovari e nord africani
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste e svolta dagli agenti della sezione “contrasto alla criminalità diffusa” della Squadra Mobile di Trieste e della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria FVG ha consentito di fare luce su 3 rapine, di cui una tentata e due consumate, commesse a Trieste tra i mesi di giugno ed agosto.
Le investigazioni, dispiegatisi, tra l’altro, con l’escussione di diversi testimoni e la visione delle immagini riprese dalle telecamere dei circuiti di videosorveglianza presenti nei luoghi ove si sono verificati i fatti, hanno permesso di ricostruire le vicende ed individuare gli autori delle rapine in Y.T. classe ’96, un cittadino afghano con precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti, nonché per resistenza a Pubblico Ufficiale e U.N. classe ’91, pakistano con precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti e contro la persona, nonché per resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il compendio investigativo ha così determinato il G.I.P. di Trieste, su richiesta del P.M. titolare del fascicolo processuale, all’emissione, in data 15 ottobre u.s., dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, a carico dei predetti, i quali dovranno rispondere a vario titolo del reato di rapina aggravata, lesioni gravi, violenza privata, violazione del divieto di ritorno per tre anni nel Comune di Trieste e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
L’indagine è stata avviata a seguito di una tentata rapina avvenuta, verso la fine dello scorso mese di giugno nella centrale Piazza Libertà, ai danni di un giovane pakistano: nell’occasione i malfattori avevano tentato di strappare dalle mani del malcapitato il telefono cellulare, senza però riuscirvi in ragione della sua reazione. Inoltre, la vittima, nei giorni seguenti, era stato avvicinato da alcuni degli aggressori tra cui Y.T. il quale brandendo un coltello lo aveva minacciato di morte qualora non avesse ritirato la denuncia presentata dopo il tentativo di rapina subito.
Y.T. si è reso, inoltre, autore di un’ulteriore rapina consumata verso la fine dello scorso mese di agosto. Questa volta la vittima, un cittadino croato che si trovava seduto su di una panchina sita nella citata piazza Libertà, era stata dapprima colpita al capo e al collo con una bottiglia di vetro per poi essere rapinata della propria borsa. A seguito delle lesioni riportate la parte offesa era stata costretta a ricorrere alle cure mediche presso il locale nosocomio dove era stata sottoposta ad intervento chirurgico, con prognosi superiore ai 40 giorni.
Appena il giorno seguente Y.T. rapinava un cittadino pakistano, sempre nella zona adiacente la locale Stazione ferroviaria. Nell’occasione dopo aver accerchiato, unitamente ad altri connazionali, la vittima ed avergli intimato di consegnare il proprio zaino, la colpiva, a seguito del rifiuto opposto, con calci e pugni derubandola del predetto accessorio.
Sulla scorta degli elementi di reità acquisiti il P.M. titolare del procedimento ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. di Trieste la misura cautelare della custodia in carcere in forza della quale, nella giornata del 15 ottobre u.s., Y.T., dopo essere stato rintracciato in questo centro cittadino dagli agenti della Squadra Mobile e della Polizia Ferroviaria di Trieste, è stato tratto in arresto ed associato presso la locale Casa Circondariale.
Per quanto concerne l’indagato U.N. la notifica del medesimo provvedimento restrittivo della libertà personale è avvenuto presso la Casa Circondariale di Pordenone ove, attualmente, si trova detenuto per altra causa.
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