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Il 1° febbraio, in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, il Comune di Monfalcone, raccogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), ha aderito alle celebrazioni esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili” sulla facciata del Municipio e organizzando una cerimonia, che si è svolta questa mattina presso il Monumento ai Caduti di via F.lli Rosselli. Un messaggio “per le nuove generazioni, affinché siano faro in un futuro senza conflitti né vittime”: ed è ai giovani che si è rivolta la cerimonia, grazie alla partecipazione della scuola Giacich di Monfalcone e del Collegio del Mondo Unito di Duino, le cui studentesse hanno aperto la cerimonia affinché “insieme possiamo costruire un mondo più pacifico e sostenibile. Per noi e per chi verrà dopo di noi”.
“Forse chi ha perso la vita nel passato non immaginava che nella giornata di oggi avremmo dovuto parlare delle vittime civili di guerra dei giorni nostri, di quelli che vengono chiamati ‘effetti collaterali’ - sono le parole dell’assessore del Comune di Monfalcone Paolo Venni - Gli effetti collaterali sono famiglie, bambini, madri e padri a cui viene strappato il bene più prezioso: il futuro.
Se siamo in questa situazione oggi, significa che fino a qui qualcosa non ha funzionato. Quindi mi rivolgo a voi ragazzi: che questa cerimonia non sia fine a sé stessa. Prendetevi nella vita di tutti i giorni un momento di riflessione per ragionare anche su queste cose: solo con l’apertura d’animo e di cuore certi messaggi possono diventare patrimonio dell’umanità. Solo allora, nascerà il germoglio”. Nel ringraziare l’Amministrazione Comunale per aver accolto l’invito, il Presidente provinciale dell'Associazione Vittime Civili di Guerra Luciano Negri interviene “La nostra associazione ha voluto essere la casa comune di tutti gli italiani vittime della guerra e informare la società civile sulle conseguenze dei conflitti. Lo facciamo andando nelle scuole, coinvolgendo i giovani e raccontando ciò che è stato e ciò che è. Sono 31 i paesi che hanno dei conflitti armati nel loro territorio. 33mila 246 morti nel 2023, un bambino su sei vive in zone di guerra, i conflitti armati sono tra i principali fattori di mortalità infantile. Siamo qui perché si possa pensare a un futuro migliore”. Un numero “che va moltiplicato, perché dietro ad ogni morto ci sono delle famiglie, dei cari - le parole del Prefetto Raffaele Ricciardi - noi non siamo stati in grado di portare avanti questo messaggio: ecco perché ci rivolgiamo a voi, alle nuove generazioni. Perché la volontà di pace passi attraverso i gesti e la collaborazione per una società civile in cui le guerre non trovino spazio”. Alla commemorazione hanno partecipato il Comune di Monfalcone, il Prefetto Raffaele Ricciardi, i rappresentanti dell’ANVCG, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle associazioni d’Arma e della società civile, l’assessore comunale di Gradisca d’Isonzo Sergio Bianchin, la scuola secondaria di primo grado Ezio Giacich di Monfalcone e il Collegio del Mondo Unito di Duino.
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