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Intervengo sulla questione degli alloggi sociali potenzialmente destinabili alla locazione; in Friuli Venezia Giulia l’Isontino e la provincia di Trieste risultano le maglie nere per il numero di immobili sfitti (20%) sul numero di immobili totali, per Gorizia circa 850, di cui una parte destinati ad alienazione o abbattimento di cui 250 nel solo Comune di Gorizia. Ho presentato i dati acquisiti in un’interrogazione, cercando di portare l’attenzione sul ritardo sulla messa in locazione di un così ampio patrimonio..
In Consiglio Regionale sia nella in sede di assestamento sia nell’ultima manovra di bilancio ho proposto una serie di emendamenti per abbattere il gap locativo e con proposte mirate all’efficientamento energetico e manutentivo: alla fame di alloggi va data una risposta molto più veloce e rispondente sui bisogni. Nel dettaglio, sono state chieste risorse per l’installazione e la manutenzione di impianti di videosorveglianza nei condomini ATER ed interventi di edilizia sovvenzionata, totalmente deficitari per l’anno corrente. La proposta avanzata dal gruppo PD prevedeva 20 milioni per il 2024 è stata cassata. Stesso destino per l’emendamento finalizzato ad aumentare a 4 milioni il misero milione di euro stanziato per la manutenzione degli edifici sospesi dall’assegnazione perché “non a norma”; in questo caso si parla di semplici manutenzioni di adeguamento alla normativa più che di ristrutturazioni,ma evidentemente il centrodestra non ha trovato prioritario alleggerire le liste di attesa. Disattesa anche la proposta di stanziamento per interventi a carattere sperimentale o innovativo per le nuove modalità abitative, rimasta a zero. Sul fronte delle ristrutturazioni del patrimonio mobiliare privato (comunque inerente l’edilizia residenziale pubblica) è stata proposta per il capitolo di bilancio esistente (attualmente “a zero”) la somma di 3 milioni di euro. Anche in questo caso la maggioranza ha deciso la bocciatura. Tirando le somme è chiaro che il centrodestra aiuta le famiglie in lista d’attesa più con slogan che con fatti. I 15,7 milioni allocati sono un pannicello caldo, che dovrà comunque prevedere una ripartizione equa tra le aziende, che tenga conto,nella destinazione degli importi, delle realtà più deboli e bisognose.
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