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TRIESTE - "Le sculture preromane di Nesazio" alla sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich.
Si è conclusa, nei giorni scorsi, l’operazione nazionale complessa di polizia marittima,
denominata “SpiNNaker” (INN, acronimo di pesca illegale non dichiarata e non regolamentata),
disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ed incentrata sul contrasto delle attività di pesca illegale, che ha visto anche, a livello regionale, dal 13 novembre 2023 all’8 febbraio 2024, i militari della Direzione Marittima di Trieste, sotto il coordinamento del 10° Centro di Controllo Area Pesca, impegnati in mirate attività di verifica volte a tutelare la risorsa ittica e l’ambiente marino.Nel corso dell’operazione, i team ispettivi, formati da personale qualificato in materia quale
ispettore pesca del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, hanno effettuato specifiche
attività di vigilanza e controllo sia in mare, a bordo delle dipendenti unità navali, che a terra, investendo
l’intera filiera della pesca.Le verifiche hanno, infatti, interessato i porti, gli approdi e i punti di sbarco, dislocati nell’ambitodi giurisdizione del Friuli Venezia Giulia, al fine di prevenire e contrastare la cattura illegale di specie ittiche sottomisura, nonché i mercati ittici e le varie attività commerciali di vendita e di ristorazione,ricadenti in ambito regionale, allo scopo di accertare il rispetto del divieto di pesca e di commercializzazione delle specie ittiche protette.Particolarmente rilevante è stata l’attività condotta dai militari della Guardia Costiera di Trieste che, in sede di controlli effettuati in strada, hanno rinvenuto a bordo di un furgone isotermico circa 200 chili di pescato (ricci di mare), privo di documentazione sulla tracciabilità. Tale prodotto itticoè stato, pertanto, sottoposto a sequestro e, a seguito di accertamenti sanitari, rigettato in mare in quanto ritenuto ancora vivo da parte dei veterinari della competente Asugi di Trieste.Altresì meritevole di nota è stata l’azione di verifica che ha avuto ad oggetto i ristoranti etnici, le cui risultanze hanno portato al sequestro di oltre 50 chili di prodotto ittico, privo di elementi che ne
comprovassero la loro tracciabilità, oltre a sanzioni di natura amministrativa per complessivi 4500 euro.Al termine dell’operazione, la cui finalità - sottolinea il Capitano di Vascello Luciano Del Prete, Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia - è quella di salvaguardare l’ambiente marino e garantire la sostenibilità delle attività economiche per le generazioni presenti e future - si è proceduto
complessivamente a sottoporre sotto sequestro oltre mezza tonnellata di prodotto ittico elevando, nel contempo, sanzioni amministrative per un importo totale pari a 35 mila euro.
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