MONFALCONE - "I Promessi Sposi" con Finazzer Flory al Comunale "Marlena Bonezzi".
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" Ho voluto accertarmi dello stato delle cose dopo l’ennesima rivolta dei migranti del CPR (Centro di Permanenza per Rimpatri struttura detentiva amministrativa in cui sono trattenuti i migranti sprovvisti di permesso di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione) che agli inizi di febbraio in attesa di essere rimpatriati avevano provocato incendi alle celle e disordini, con interventi della polizia in una difficile situazione.
Nel CPR, dove sono stata accompagnata dal Prefetto, che si è intrattenuto insieme a me con i detenuti, ho incontrato volti di un’umanità sofferente, gironi infernali con rinchiusi giovani disperati in gabbie, gabbie fisiche con inferriate strette e gabbie di dolore, gabbie segnate da rivolte continue, visibili dai vetri sfondati e sbrecciati dalle bruciature degli incendi frequenti. “ Ospiti” multiproblematici, “ospiti” temporanei che vedranno il “dopo” in altre galere di altre patrie, e stazionano da mesi in condizioni di sofferenza fisica e psicologica, non pochi dipendenti da psicofarmaci. Tragiche le storie alle spalle perlopiù di vite spezzate. Pesanti le condizioni di lavoro della polizia, costretta a difficili allerta e pure difficili le condizioni degli operatori civili. Uno stress che si riverbera sul Territorio di una cittadina che vive il gravame della gestione di due megastrutture.
Mi unisco all'appello del Segretario di Polizia Provinciale Giovanni Sammito del sindacato Siulp che osserva come la condizione del CPR sia ormai insostenibile e serva una chiusura almeno temporanea "per una riorganizzazione del sistema di vigilanza”. Quanto al CARA (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) ho verificato un significativo calo degli ospiti: il segno meno riguarda 282 persone, di cui 200 trasferite dal Ministero nell'ultimo mese perlopiù nei CARA di varie regioni. Oggi le presenze sono 382, nella maggioranza migranti economici, una diminuzione anche anche grazie al continuo, instancabile impegno e positiva interlocuzione della Sindaca di Gradisca Linda Tomasinsig con l'autorità prefettizia. Nonostante il calo, però, permangono nell'area antistante l'edificio numerose tende, dove c'è il riscaldamento ma le criticità non mancano, privacy in primis. Dopo il decreto Cutro che ha tagliato l’insegnamento di lingua e cultura, psicologo e informatore legale, i servizi minimali vengono garantiti dal gestore grazie all’ intervento del Prefetto, ma in rapporto ai bisogni dell'utenza sono inadeguati: riproporrò la richiesta di finanziamenti per il potenziamento del servizio psicologico educativo e formativo, presentata in Bilancio e rigettata dalla Giunta regionale che vanta il bilancio più cospicuo mai edistito, ma che ha dimenticato gli ultimi. Scarsissimi gli strumenti informatici utili a creare condizioni di apprendimento per apprendere lingua e cultura e fare formazione on line. Il quadro generale e l'esperienza fin qui condotta e di cui mi occupo dal 2015 (ero in Comitato bicamerale Schengen) conferma che l'accoglienza nei grandi centri è insostenibile e va superata attraverso l'accoglienza diffusa, seguendo le buone pratiche realizzate in varie regioni, tra cui il vicino Veneto. I miei emendamenti rigettati dal bilancio del Consiglio regionale erano tesi a rafforzare la presenza dii mediatori culturali (Legge Reg. 9/ 2023 sull' immigrazione) e ad assegnare risorse per la comprensione di lingua e cultura con il superamento delle difficoltà comunicative, premessa a ogni integrazione. Gli stessi sindacati di Polizia Siulp e Coisp chiedono che i migranti "vengano concretamente seguiti nel percorso di inserimento sociale, evitando una marginalizzazione che, sovente, genera le
condizioni ideali affinché le fasce più disagiate finiscano per delinquere". La politica tutta deve finalmente interrogarsi e porre fine a questi luoghi fuori da ogni prospettiva di futuro.Chiusura di CARA e di CPR è la proposta dei cittadini di Gradisca che condivido insieme alla sindaca uscente, a cui va riconosciuta la grande capacità di aver governato un sistema complesso con grande dedizione e capacità, ma poco sostegno interistituzionale.
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