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Grande interesse per la seconda giornata di Olio Capitale, il salone dell’olio extravergine di qualità. La fiera è organizzata a Trieste dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua azienda in house Aries, in collaborazione con l’Associazione nazionale Città dell’Olio, la co-organizzazione del Comune di Trieste e che vede quali partner Unioncamere nazionale, il network Mirabilia, Io Sono Friuli Venezia Giulia e il Trieste Convention and Visitors Bureau.Approfondimenti legati all’olio, alla sua produzione e alle caratteristiche che lo rendono un alimento salutare, hanno affiancato le degustazioni, gli assaggi e le centinaia di incontri tra produttori e buyer che hanno contraddistinto questa seconda giornata della 16.a edizione di Olio Capitale. Molte le curiosità e le varietà di prodotto che si possono trovare tra gli stand della fiera che si completa in tutte le aree del Generali Convention Center Trieste del Porto Vecchio. Due, quest’anno, gli Oil Bar a disposizione dei visitatori per scoprire e conoscere al meglio le varietà olivicole italiane presenti nella rassegna fiera. Un’offerta ampia e variegata che tocca le maggiori regioni produttrici della Penisola, attraverso un percorso sensoriale davvero unico, con l’opportunità di avere a disposizione contemporaneamente centinaia di etichette. Fin dal mattino è stata numerosa la partecipazione ai convegni di approfondimento di Olio Capitale. Protagonista nella sala convegni “La Puglia dell’olio Evo” in un appuntamento introdotto dal presidente dell’Associazione Città dell’Olio, Michele Sonnessa e dal coordinatore dell’Associazione per la Puglia, Cesareo Troia. Un confronto quello sull’olio pugliese particolarmente interessante dal quale sono emerse le caratteristiche di quantità e qualità del prodotto. “L’olio extravergine di oliva pugliese -ha affermato Antonio Moschetta, ordinario di medicina interna dell’Università Aldo Moro di Bari – ha delle caratteristiche uniche. Noi abbiamo preso in considerazione alcune singole cultivar come la Coratina, l’Oliarola cima di Bitonto, la Cima di Moda, la Peranzana e abbiamo visto che dopo l’assunzione il numero dei geni che si accendono nel nostro organismo sono molto specifici per ognicultivar. Quasi 1.800 geni sui 46 mila studiati e di questi l’80% sono specifici per cultivar: vanno rispettati di più i terreni, le condizioni pedoclimatiche, i micronutrienti e il Dna delle pianteche se nascono e crescono in un territorio è perché queste piantedevono dare un frutto da cui si ottiene un Evo come quellopugliese che ha degli effetti nutrigenomici fantastici. Olio Capitaleha realizzato il sogno di poter avere nell’Oil bar tutte le monocultivar italiane: il futuro è la difesa dei monocultivar che contraddistinguono l’unicità italiana”. Per l’assessore regionale all’Agricoltura della Puglia, Donato Pentassuglia, l’impegno con l’Associazione della Città dell’Olio ha il fine di “coinvolgere gli operatori della filiera, a partire dai Comuni in cui insistono queste aziende e questi produttori per stare insieme e far fronte a quella che è la prospettiva di vendere olio extravergine, parlare delle sue qualità e fare matching con il sistema universitario per dare la possibilità di spiegare in termini consapevoli tutte le proprietà dell’olio e l’impatto sulla salute. Olio Capitale è una grande opportunità che ho verificato di persona negli anni precedenti e quest’anno abbiamo raddoppiato la capacità espositiva della Puglia proprio perché riteniamo opportuno e importante esserci. Questa fiera punta sulla qualità delle produzioni e mette nella condizioni di competere in maniera leale i produttori di olio extravergine di oliva di eccellenza”.
Nell’ampio stand della Calabria si è svolto oggi un focus sull’olio a 360 gradi, per parlare delle specificità della regione e del futuro del prodotto.
Tra gli interventi quello di Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura, “la nostra è una delle regioni più importanti dal punto di vista della produzione olivicola del Paese - ha ricordato - e tra le più importanti per le produzioni biologiche. Abbiamo deciso di crescere, perché abbiamo deciso di puntare sulla qualità investendo sulle nostre aziende, con un piano di rilancio olivicolo con investimenti pari a 50 milioni nel prossimo quinquennio, e per fare in modo che tutto ciò sia orientato verso una crescita in termini di qualità dei nostri prodotti che hanno una grande fortuna, la fertilità della nostra terra, una grande biodiversità e soprattutto la possibilità, con un clima temperato, di produrre con grande forza”. Al convegno ha partecipato anche il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, che ha sottolineato “il piacere di vedere tanti giovani che lavorano nei terreni e nelle aziende di famiglia, dobbiamo lavorare tutti insieme, quello che abbiamo fatto per il vino, diventato un’eccellenza italiana, dobbiamo farlo anche per l’olio e un appuntamento come Olio Capitale consente di realizzare un focus annuale importante nel settore e ci dà gli input da portare avanti. Ci hanno anche invitato ad andare in Calabria con questo tipo di fiera - ha aggiunto - ci penseremo”.
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