TRIESTE - Legge elettorale. Gruppo PD: "La destra pensa solo a poltrone e potere".

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TRIESTE - Migranti. Gruppo Forza Italia: "Chi non rispetta le leggi non vuole integrarsi".

Aggiunto il: 15/03/2024
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L'incontro tenutosi lunedì sera nella sede della Prefettura, a Trieste, tra Pietro Signoriello e i consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo, Roberto Novelli e Michele Lobianco ha spaziato su vari temi di stretta attualità e, "aspetto affatto secondario - affermano nella loro nota gli stessi esponenti di Centrodestra -, ha permesso a Forza
Italia di ribadire, ancora una volta, la totale disponibilità a recepire istanze e richieste provenienti da chi è deputato a garantire la sicurezza e l'ordine pubblico su tutto il territorio
regionale". Gli argomenti trattati sono andati "dalle traiettorie della rotta balcanica allo spettro delle infiltrazioni malavitose, dai flussi copiosi dei minori stranieri non accompagnati ad altre dinamiche
da maneggiare con estrema cautela, dai furti nelle abitazioni alla crescente incidenza dei giovanissimi nella commissione di reati, tra allarmi percepiti e criticità reali". "L'appuntamento - così ancora i tre consiglieri - era finalizzato ad approfondire la conoscenza di alcuni fenomeni particolarmente
sentiti dalla cittadinanza ed era stato richiesto dal Gruppo forzista in seguito ad alcuni episodi di cronaca considerati delicati. Il prefetto Signoriello, infatti, ricopre anche il ruolo di Commissario del Governo in Friuli Venezia Giulia e coordina le Prefetture di Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia".
"Quando si parla di sicurezza è sempre necessario distinguere tra percezione e realtà. Ci sono mutamenti sociali e culturali legati all'ingresso di migranti provenienti per lo più dall'Afghanistan,
ma anche dal Pakistan e dal Nord Africa, che sono innegabili e incidono in modo rilevante sulla quotidianità. Secondo quanto riferito a Trieste e, allargando il compasso, in tutto il Friuli Venezia Giulia, non esistono i presupposti per parlare di allarme sociale, ma resta l'esigenza di tenere alta la guardia. Di sicuro - sostengono Cabibbo, Novelli e Lobianco - si registra la crescita di alcuni reati tra cui furti nelle abitazioni, rapine, estorsioni e lesioni, alcuni dei quali, soprattutto quelli di minor significato criminale, possono in parte essere anche legati alla presenza di migranti. Su questi temi ci saranno interventi e Forza Italia è a disposizione del prefetto e delle Forze dell'Ordine per un leale rapporto di collaborazione finalizzato a
proteggere i nostri cittadini. Questo vale per ogni singolo territorio, da Trieste a Udine, da Pordenone a Gorizia". Secondo i consiglieri di FI "un capitolo a parte è quello legato ai minori stranieri non accompagnati, che devono essere gestiti e controllati dalle realtà che ne hanno competenza durante il periodo del loro soggiorno, arginando i facinorosi". Quanto ai traffici illeciti, "è stato delineato un quadro confortante, secondo cui è necessario tenere alta la guardia nella consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia è territorio esposto ma non infiltrato. La crescita del porto e lo sviluppo turistico e commerciale hanno attirato attenzioni di varia natura, ma il Fvg è all'avanguardia nell'esecuzione di attività che esorcizzino il rischio di penetrazioni malavitose. In
particolare, siamo un modello nel monitoraggio e controllo degli appalti pubblici". "Un aspetto molto rasserenante è legato alla predisposizione del
tessuto sociale regionale a indignarsi davanti ai reati e a un rapporto di proficua collaborazione con le Forze dell'Ordine. I cittadini sono le prime sentinelle della sicurezza sul territorio. Teniamo conto che il fenomeno migratorio in Fvg proseguono i tre esponenti di Maggioranza - è di transito: degli oltre 20mila ingressi annuali, di cui oltre 12mila a Trieste, poco più di 4mila sono rimasti in regione. Ovviamente, chi commette reati o comunque non rispetta le leggi dimostra di non
volersi integrare". "Evidentemente il fenomeno migratorio non si potrà mai eliminare del tutto, ma va governato con pragmatismo. L'immigrazione non è un fenomeno circoscrivibile al perimetro nazionale, ma un grande tema di portata comunitaria. Anche per questo - concludono i tre
forzisti - l'Italia deve contare in Europa, non autocondannarsi alla ghettizzazione, deve proporre e governare, non limitarsi a protestare".

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