UDINE - Approvato emendamento anti referendum. Moretuzzo: «Umiliato il Consiglio regionale».
TRIESTE - Migranti. Gruppo Forza Italia: "Chi non rispetta le leggi non vuole integrarsi".
"Divisa a livello nazionale e confusa e in contraddizione sul piano regionale, la Destra cerca di mettere mano alle leggi elettorali senza alcun pudore, con norme ad personam per garantirsi poltrone e potere, non certo per governare". Lo hanno detto questa mattina, nel corso di una conferenza stampa e lo ribadiscono in una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, e la segretaria Pd Fvg, Caterina Conti,
insieme ai colleghi Francesco Russo e Roberto Cosolini, intervenuti "sulla legge elettorale regionale che andrà al voto dell'Aula la prossima settimana, nonché sulla legge elettorale nazionale dopo la bocciatura al Senato dell'emendamento della
Lega sull'eliminazione del ballottaggio per i sindaci, assieme al no alla richiesta del terzo mandato per i presidenti di Regione". "Mercoledì a Roma la Lega di Salvini, o di Fedriga, questo lo scopriremo - commenta Russo che sarà relatore per la minoranza in Aula del disegno di legge 15 in materia di elezioni comunali e regionali -, è stata sconfitta e sconfessata dai suoi stessi alleati: FdI e FI hanno usato le stesse argomentazioni che il
Centrosinistra ha usato in Consiglio regionale per provare a bloccare delle modifiche alla legge elettorale, costruite su misura. Qui si parla ormai apertamente, senza pudore, del salva-Fedriga che garantisca il disperato tentativo del presidente di fare un terzo mandato, oppure di regole che
permettano al sindaco di Pordenone o a quello di Monfalcone di provare a candidarsi al Parlamento europeo senza perdere la poltrona nelle loro città".
"Noi crediamo che la democrazia sia una cosa seria e che le regole non si cambiano in corsa - agginge il dem -, non si cambiano senza coinvolgere tutti, senza studiare la situazione e non si cambiano soprattutto quando si parla di una legge che
regola l'elezione diretta dei sindaci, che piace agli italiani e che ha dimostrato, negli ultimi 30 anni, di rendere migliore la democrazia nelle nostra città. Cose che il centrodestra vuole stravolgere perché il suo fine evidente è quello di comandare e non governare". "La Destra a livello regionale si presenta con proposte di riforma della legge elettorale e poi a livello nazionale - convengono gli esponenti del Pd -, litiga su quelle stesse scelte. Sono sintomi di malesseri e spaccature che non riescono più a nascondere e di cui fanno pagare il prezzo ai cittadini, le rese dei conti interne sono rimandate a dopo le europee ma le crepe si vedono a occhio nudo. Questa Destra non ha un'idea di Paese né rispetto per le istituzioni, non sa e non vuole
riavvicinare i cittadini alla politica ma cerca solo di sfruttare al massimo il consenso che hanno adesso. Queste sono mosse sbagliate che vanno a incidere negativamente sulla percezione che
i cittadini hanno della politica". "Noi vogliamo che i cittadini possano scegliere il proprio sindaco e possano farlo, come si fa adesso, con un doppio turno - spiegano ancora gli esponenti dem - in cui prima si vota per la lista e i candidati che si sentono più vicini e poi per il candidato sindaco che ci rappresenta di più. L'elezione diretta attribuisce al sindaco un potere molto forte incomparabile con
altri e quindi deve essere contenuto dal limite dei mandati. Le stesse regole ovviamente non possono valere per i piccoli comuni dove è anche difficile trovare chi si occupi della cosa pubblica".
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