MONFALCONE - Luci del biscotto di nuovo in tilt. Solo un mese fa un intervento di ripristino.

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MONFALCONE - Lettera a Mattarella: dichiarazioni del sindaco Anna Maria Cisint.

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MONFALCONE - Centri Islamici: Dichiarazione sindaco Cisint.

Aggiunto il: 22/03/2024
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É necessario fare un’operazione-verità rispetto ai toni che stanno assumendo i responsabili dei centri islamici e gli esponenti di sinistra nel spacciare come una conquista la decisione del Consiglio di Stato che, invece, dà torto su tutta la linea alle loro pretete di imporre scelte al di fuori da ogni principio di legalità. Le loro istanze di bloccare le ordinanze comunali finalizzate a far rispettare le norme urbanistiche e quelle della sicurezza evitando che i centri islamici cittadini possano operare, di fatto, come vere e proprie moschee sono state respinte in modo indiscutibile. Il pronunciamento della magistratura non poteva essere più chiaro sul fatto che nei due centri non è consentita alcuna forma di preghiera collettiva. Quegli spazi non possono essere utilizzati come luogo di culto e le attività che vi si svolgono devono adeguarsi alle altre esigenze di cui devono farsi carico i pubblici poteri nel regolamentarne l’esercizio, in modo che ne siano assicurate le condizioni di igiene, sicurezza, ordine pubblico, corretto insediamento urbanistico. Lo stesso Consiglio di Stato rileva che la libertà di esercizio della religione non può di per sé giustificare una destinazione urbanistica di un immobile diversa da quella stabilita in base alle norme in materia urbanistico-edilizia e che un immobile carente dei requisiti strutturali o di zonizzazione, non può essere trasformato in una moschea o in una chiesa per il culto religioso. Sbandierare come una conquista questa decisione mentre viene bocciata la loro richiesta di poter proseguire l’attività religiosa nelle loro sedi è il segno di una mistificazione della realtà e di un’arroganza inaccettabili. E’ come se la squadra che perde la partita col risultato di 5 a uno, festeggiasse per l’unico gol realizzato. Ciò che è richiesto è il rispetto della legalità e della sicurezza, considerata anche la mancanza di ogni garanzia e controllo generale sui centri islamici, la loro proliferazione incontrollata, le predicazioni degli iman e la loro provenienza spesso dai paesi più integralisti. In realtà, in tutta la vicenda e anche rispetto a questa decisione, i responsabili dei centri hanno assunto un atteggiamento di prepotenza ignorando i contenuti delle disposizioni della magistratura e pretendendo di imporre la loro volontà sui luoghi dove vogliono pregare sulla testa degli interessi pubblici e di tutta la comunità. Il contrario di ogni forma di leale collaborazione nei confronti dell’istituzione locale.

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