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STA PER APRIRE IL CPR DI GRADISCA: DOMENICA PRESIDIO DI NO CPR
Il Comune di Trieste rende noto che – come da comunicazione diffusa dall'ERSA – Agenzia Regionale per lo sviluppo rurale - sta prendendo avvio in questi giorni in tutto il territorio regionale la raccolta autunnale della Halyomopha halys, comunemente conosciuta come Cimice marmorata asiatica, insetto che provoca gravi danni alle produzioni agricole oltre che, in determinati periodi dell’anno, notevoli fastidi alla popolazione.
La stessa ERSA chiede la cooperazione di tutti al fine di contrastare la proliferazione di tale insetto, spiegando come la principale attività da svolgere a tal fine (ed escludendo invece del tutto l'uso di insetticidi) preveda l’installazione di scatole/scatoloni in posizioni protette (come capannoni, solai, sottotetti e locali comunque non riscaldati ai quali le cimici possono accedere, meglio se in alto e al riparo dalla pioggia) dove questi insetti possano trovare riparo per l’inverno e possano essere messi nelle condizioni ottimali per lo svernamento; così da poter disporre in primavera del maggior numero possibile di esemplari adulti vivi di cimice da destinare all'allevamento dei suoi “antagonisti” naturali utili nella lotta biologica (quali ad esempio la «vespa samurai», Trissolcus japonicus), da diffondere sulle colture, qualora l’operazione venisse autorizzata dai Ministeri competenti.
Per questo motivo – recita ancora la nota dell'ERSA - è molto importante la collaborazione di tutti i cittadini, soprattutto quelli dei Comuni dove la pressione della cimice è risultata elevata, per effettuare appunto la suddetta raccolta massiva autunnale di esemplari vivi.
Per quanto riguarda più in particolare l'area triestina, l'Assessore comunale alle Attività Economiche Serena Tonel, pur osservando come la nostra sia una zona “di media incidenza” del fenomeno, diversamente da altre aree, come quella friulana, dove la presenza della cimice asiatica costituisce una vera e propria, pesante infestazione, rivolge tuttavia un invito a tutti, e in particolare ai titolari delle aziende agricole del Carso a non sottovalutare il problema e a collaborare alla raccolta di tali insetti come richiesto dall'ERSA e seguendo le indicazioni fornite dall'Ente regionale.
“Nella nostra zona – ricorda ancora l'Assessore Tonel – le coltivazioni maggiormente a rischio per la presenza della cimice sono quelle degli alberi da frutto, e in particolare il pesco e il pero, senza dimenticare l'olivo che peraltro rappresenta una delle coltivazioni più significative e pregiate del nostro territorio”.
L'appello è pertanto quello di tener conto delle istruzioni dell'ERSA, anche relativamente alle modalità di costruzione di un adeguato “ricovero” per la raccolta delle cimici
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