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L’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone hanno reso noti i primi risultati dell’indagine sulla salute dei residenti di Via Fontana Unica, strada investita da un aumento del traffico a seguito delle modifiche alla viabilità portate avanti dal comune. “Risultati necessitano di una urgente attenzione sanitaria” Promotori dello studio la dottoressa Teresa Petricca e il dottor Giovambattista Martino, rispettivamente responsabile scientifica e coordinatore dell‘Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone. Già consiglieri comunali, la loro opposizione alle modifiche alla viabilità portate avanti dall’amministrazione Mastrangeli sono note ai frusinati. Particolarmente attenzionata Frosinone bassa, tra lo stadio Matusa e la stazione ferroviaria, zona che più di tutte ha visto uno stravolgimento del traffico veicolare dopo la chiusura di Via Marittima per la realizzazione della corsia BRT e pista ciclabile. Le macchine sono state quindi deviate sulle strade parallele, tra cui via Fontana Unica, che ha visto un aumento della circolazione da un giorno all’altro. A ottobre l’Associazione aveva annunciato l’intenzione di realizzare uno studio epidemiologico per verificare le conseguenze relative all’inquinamento dovuto dall’aumento di emissioni da traffico in una zona ristretta e densamente popolata, con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari e respiratorie dei residenti. L’Associazione, sostenuta nel progetto dal Comitato di via Fontana Unica e dal Gruppo consiliare FutuRa (di cui Petricca e Martino fanno parte), ha somministrato un questionario epidemiologico al 26,8% dei residenti della strada interessata dal quale è emersa “un’alta percentuale di residenti fragili dal punto di vista sanitario”. Dai questionari utilizzati dall’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente per elaborare i primi risultati è emerso che l’età media dei partecipanti è di 65,6 anni per gli uomini e 64 anni per le donne. L’84% degli esaminati è risultato portatore di patologie a fronte del 16% che è apparso sano. Nel 39% degli osservati sono state riscontrate patologie cardiovascolari, nel 15% patologie respiratorie, mentre il 30% le ha rappresentate entrambe (comorbidità). Le patologie cardio-metaboliche e vascolari indagate sono state l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia ipercolesterolemica, la cardiopatia ischemica, l’insufficienza cardiaca, le aritmie, l’ischemia cerebrale cronica, diabete, obesità. Per quanto riguarda le patologie polmonari, invece, sono state indagate l’allergia stagionale, l’asma occasionale e cronica, BPCO, interstiziopatie polmonari, insufficienza respiratoria cronica, cancro del polmone. “I risultati sono apparsi inconfutabilmente necessitanti di attenzione sanitaria, preso atto dell’esubero rispetto la normalità – scrivono dall’associazione -. Basti considerare la prevalenza delle aritmie pari al 19% , delle cardiopatie ischemiche pari al 9% e delle ischemie cerebrali del 4,5% , valori marcatamente superiori ai dati di prevalenza rilevati sulla piattaforma Open Salute della Regione Lazio per la stessa fascia di età. Lo stesso dicasi per la BPCO con il 16% rispetto al 7-8% del dato nazionale e dell’asma cronico con il 13% rispetto il 9% del dato nazionale. I medici hanno accolto le istanze dei residenti che si sono preoccupati che l’inatteso ovvio incremento del carico emissivo di polveri sottili da parte del traffico veicolare, sproporzionatamente aumentato in Via Fontana Unica trasformata dall’oggi al domani in arteria viaria principale con la chiusura di Via Marittima, potesse avere ricadute significative sulla salute”. L’attenzione particolare alle malattie cardiovascolari e respiratorie derivano dal fatto che, come hanno evidenziato dall’associazione che ha portato avanti l’indagine, in Italia queste rappresentano la prima e la terza causa di morte nella popolazione per gli uomini e la quinta per le donne. “Le malattie cardiovascolari in primis e le respiratorie costituiscono, peraltro, patologie che nell’inquinamento dell’aria ravvisano una delle cause patogenetiche, ovvero di insorgenza, o ne possono risultare aggravate se già esistenti. Rispetto alle malattie cardiovascolari, per esempio, l’aria inquinata è killer nel 14% di tutti i decessi (The Lancet). Infarto ed ictus aumentano del 5% per ogni 10 mcg/m3 in più della concentrazione di particolato fine (PM2,5)”, sottolineano i medici. “Tutta la città di Frosinone è tristemente nota per i record nazionali rispetto i livelli pericolosamente alti delle polveri sottili, per gli indiscussi superamenti, per l’esposizione cronica oltre soglia da decenni, per aver contribuito al sanzionamento dell’Italia da parte della Corte Europea ma, in questo precipuo periodo, Via Fontana Unica, diversamente da altre aree cittadine, sta sopportando un aggiuntivo sovraccarico di inquinanti – scrivono Petricca e Martino -. A nostro giudizio di medici i risultati sono necessitanti di forte ed immediato attenzionamento, perché i soggetti individuati, con le relative fragilità, rientrano proprio tra quelli che secondo gli studi internazionali ed i suggerimenti del Ministero della Salute andrebbero salvaguardati dall’esposizione cronica e a cui viene consigliato, come noto, di non abbandonare il proprio domicilio e non aprire le finestre nel corso dei picchi di innalzamento delle polveri sottili. Sembra che a Via Fontana Unica si vada al contrario rispetto le raccomandazioni a salvaguardia. Chi può negare che durante una giornata di traffico costantemente intenso e temporalmente prolungato non si realizzino ripetutamente dei picchi oltre l’esposizione prolungata e cronica di fondo già di per sé dannosa? Chi può garantire ai residenti e tranquillizzarli sulla prognosi delle proprie malattie rispetto tale nuova condizione ambientale? Interrogativi che devono trovare risposte e soluzioni pressoché immediate, vista la posta in gioco”, hanno concluso.
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