TRIESTE - I Carabinieri visitano i bambini dell’Associazione Čuk di Opicina per la “giornata internazionale delle persone con disabilità”.

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TRIESTE - Tamaro (SAP): "Cultura del coltello sinonimo di fallimento dell'integrazione".

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TRIESTE - Accoltellamento in struttura di ospitalità: Roberti chiede più controlli dagli enti gestori.

Aggiunto il: 05/12/2024
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"Quanto accaduto questa notte a Trieste deve
far riflettere sulla necessità di maggiori controlli, nelle strutture che ospitano richiedenti asilo, da parte degli enti gestori. La radice del problema non va certo individuata nel lavoro delle istituzioni, che fanno tutto il possibile per gestire un fenomeno complesso e purtroppo diffuso, lavorando in silenzio per il bene della comunità". Sono le parole con cui l'assessore regionale alla Sicurezza
Pierpaolo Roberti si è espresso commentando la notizia dell'accoltellamento avvenuto questa notte a Trieste, in una palazzina di via d'Alviano che ospita diversi rifugiati e migranti. La lite ha coinvolto due cittadini pakistani, uno dei quali armato di coltello e che ha ferito gravemente il secondo uomo, attualmente ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Cattinara. "Com'è possibile - si interroga Roberti - che in questi appartamenti vengano utilizzati coltelli allo scopo di ferire o
uccidere il compagno di stanza? Qual è il percorso di integrazione che gli enti gestori offrono ai propri assistiti se le liti che sfociano in accoltellamenti sono ormai all'ordine del giorno? E ancora, quali sono le cause alla base di reazioni così violente? In ogni caso - prosegue l'assessore - un intervento
tempestivo è indispensabile". L'esponente della Giunta comunica di aver segnalato al Prefetto e
al Questore di Trieste, Pietro Signoriello e Pietro Ostuni, l'opportunità di "verificare le modalità in cui le strutture ospitanti richiedenti asilo vengono gestite" e di "intensificare le attività di sorveglianza da parte delle Forze dell'ordine". L'assessore ha inoltre richiesto al ministro dell'Interno Matteo
Piantedosi "se sussistono le condizioni per poter sospendere le attività delle associazioni o cooperative coinvolte da simili fatti, in analogia a quanto avviene per gli esercizi pubblici".

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