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DOSSIER SU “FINCANTIERI A MONFALCONE: INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI E SOLUZIONI STRUTTURALI”. LA QUESTIONE MIGRATORIA

Fabio del bello, PD, invia il documento le Rsu Fincantieri e le Organizzazioni sindacali. Poi il Governo nazionale
Aggiunto il: 27/11/2019
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Nel corso di un incontro tra l’Intergruppo Opposizione monfalconese e le RSU di Fincantieri (lunedì 25/11), riassunti i problemi ben noti sul tappeto da venti anni, è stato preso  l’impegno (da parte del Partito Democratico) di tematizzare analiticamente gli stessi e di prospettare soluzioni strutturali sulle quali in prima battuta ci sarà un confronto locale (tra la Coalizione progressista e le rappresentanze dei Lavoratori) e poi il coinvolgimento del Governo nazionale. Il punto di partenza è la constatazione che la Cantieristica navalmeccanica scoppia di salute in un contesto regionale di stagnazione come è stato rilevato dalla sezione triestina di Bankitalia. Quindi i nuovi duemila posti di lavoro che stanno per arrivare nello Stabilimento di Panzano vanno inquadrati in quello che in più occasioni (tra le quali in Consiglio comunale) ho definito il Distretto Industriale Regionale della Cantieristica Navalmeccanica che a Monfalcone si affianca al Distretto della Nautica. L’impegno è di mettere in campo (entro pochi giorni) una esauriente documentazione analitica su:  distrettualizzazione industriale della navalmeccanica, su superamento del subappalto, su governo dei flussi migratori, su sistema formativo e su legalità (con un ulteriore approfondimento allegato su mafie nell’Italia del Nord). In tale bacino di Area vasta (regionale) va effettivamente reclutata la manodopera e vanno governati gli eventuali flussi migratori che giuridicamente dipendono da una legge fatta dalla Destra, la 189/02 (Bossi/Fini), finalizzata a reperire manodopera a buon mercato per le imprese, mai poi le ricadute sociali pesantissime sono sulle spalle dei Comuni: Monfalcone è un caso emblematico di surplus migratorio non programmato e caotico. Quindi i prossimi eventuali flussi migratori vanno redistribuiti in Area vasta, evitando il Comune di Monfalcone che ha già il 23% di stranieri, per garantire una migliore integrazione evitando cioè eccessive concentrazioni  propedeutiche alla diffusione massiva della xenofobia e del rigetto. Molti “testoni” e autolesionisti a sinistra durano fatica a capire questa ovvietà condannandosi così alla progressiva irrilevanza politica.
 

 

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