FROSINONE - Dino Padovani nuovo Comandante della Polizia Locale.
FERENTINO - "Progetto Respiro": Assistenza psicologica per i malati oncologici.
Il Comune, insieme alla Cooperativa Diaconia, sta portando avanti con successo il progetto SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione) Ferentino, un’iniziativa che ha come obiettivo l’integrazione di migranti nel tessuto sociale e culturale del territorio. Al momento, il progetto si prende cura di 53 persone straniere, ma ha visto la partecipazione di circa 100 migranti dal suo avvio, tra ingressi nuovi e persone dimesse. Per celebrare i risultati raggiunti e raccontare un altro anno di accoglienza, si è svolta ieri presso l’aula consiliare di Ferentino l’iniziativa “Da Migranti a Cittadini”. L’evento, promosso dall’amministrazione comunale, ha incluso una mostra fotografica allestita nel palazzo comunale, visitabile durante tutto il periodo natalizio, la stampa di un foto-libro e la proiezione di un video-racconto dal titolo “Cittadini”, curato dall’associazione “Il Campo Libero”. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Piergianni Fiorletta, l’assessore alla Pubblica Istruzione Dominici Pierina, il responsabile dell’ufficio servizi sociali Domenico Spilabotte, il Direttore Generale di Diaconia Loreto D’Emilio ed il responsabile dell’area accoglienza Diaconia Fabio Piccoli ed il coordinatore di progetto Lorenzo Magnone e Daniele Latini presidente dell’associazione “Il Campo Libero”. Ad ascoltare gli interventi e le testimonianze era presente anche la classe terza A dell’Istituto Professionale “Operatore del benessere” di Ferentino. “Accogliere non è soltanto aprire le porte, ma creare un percorso di integrazione reale e concreto per costruire una comunità inclusiva e coesa,” ha dichiarato il sindaco Piergianni Fiorletta. “Ferentino è da anni un esempio di solidarietà e impegno, e il progetto SAI è una testimonianza di come le istituzioni e il terzo settore possano lavorare insieme per dare opportunità e dignità a chi ha vissuto momenti difficili. Ogni migrante che diventa cittadino arricchisce il nostro tessuto sociale e culturale. Continueremo a sostenere con forza questi progetti che mettono al centro le persone e il loro futuro.” Loreto D’Emilio di Diaconia ha aggiunto: “Il SAI è un modello esemplare di accoglienza studiato a livello internazionale. Insieme al Comune di Ferentino, Ente Capofila, continuiamo il nostro lavoro funzionale ad avere sul tessuto sociale risultati in termini di integrazione vera. Il fenomeno è complesso ma attraverso le sinergie e le competenze si possono aiutare i territori e le persone che hanno sofferto.” Fabio Piccoli, responsabile dell’area accoglienza della cooperativa Diaconia, ha posto l’accento sul compito che hanno le associazioni del terzo settore che si occupano di migranti: “Non solo fare bene l’accoglienza, ma anche e soprattutto di creare una cultura dell’accoglienza. Bisogna fare in modo che le nuove generazioni capiscano che le persone si spostano per mille ragioni diverse ma che una cosa accomuna tutti questi spostamenti: il fatto che tutte le persone si muovono per trovare un futuro migliore per sé e per i propri figli. Per questo, all’interno di flussi regolati e proporzionati, è obbligo di ogni nazione civile dotarsi di un sistema che gestisca la migrazione nel migliore dei modi.” Il progetto attualmente accoglie 53 persone e tra ingressi nuovi e persone dimesse sono transitate in esso circa 100 beneficiari. “Beneficiari che hanno potuto fruire di tutti i servizi previsti dal ministero, tra i quali spiccano per importanza i corsi di alfabetizzazione, i corsi formativi mirati all’inserimento lavorativo presso le aziende del territorio,” ha illustrato Lorenzo Magnone di Diaconia. “Tra questi, la cura psicologica, perché molti migranti scontano all’arrivo traumi da sradicamento e stress post traumatico e grazie a questo servizio specifico ci prendiamo cura di loro.”
A termine dell’iniziativa, la Cooperativa ha donato all’Amministrazione Comunale e agli studenti intervenuti, oltre al foto-libro “Cittadini”, anche il panettone della Bottega Equa avvolto in una sacca wax cucita a mano dalla sartoria sociale “Cucimondo” che impiega donne migranti con percorsi di vita difficili alle spalle. Grazie a questo progetto, stanno riscoprendo una nuova vita.
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