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PIEDIMONTE SAN GERMANO - Capodanno di protesta per i 32 dipendenti della De Vizia.

Aggiunto il: 31/12/2024
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Continua la protesta dei 32 dipendenti della De Vizia raggiunti dalla lettera di licenziamento collettivo a causa del mancato rinnovo del contratto di appalto da parte dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. La UILM Frosinone fa scattare un nuovo presidio dopo quello di novembre
Partirà domani, dalle 8.30 del mattino, il nuovo presidio permanente davanti gli ingressi 1, 2 e 4 dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano indetto dalla UILM di Frosinone per protestare contro l’assenza di risposte riguardo al licenziamento dei 32 dipendenti della De Vizia, l’azienda che gestisce i servizi di pulizia all’interno dello stabilimento. Dopo la decisione da parte di Stellantis di prorogare per un anno gli appalti con Trasnova, Logitech e Tecnoservice, la Uilm aveva chiesto lo stesso anche per De Vizia, rimasta invece esclusa dall’accordo. Ma da allora nessuna notizia, riporta il sindacato, sul futuro dei 32 lavoratori che dal 7 gennaio potrebbero rimanere senza un impiego. Il nuovo presidio scatta anche a seguito dell’incontro di alcuni giorni fa tra Regione Lazio, De Vizia e sindacati in cui non si sarebbe raggiunto nessun accordo, rinviando la riunione al 7 gennaio. La Uilm Frosinone ha già fatto sapere che se non ci saranno sviluppi positivi procederanno con la richiesta di una proroga di almeno 10-15 giorni. “Non siamo soli in questa battaglia. È arrivato il momento di farci sentire”, si legge nel comunicato stampa della UILM Frosinone a firma del segretario Gennaro D’Avino. “Lo avevamo detto: NOI NON MOLLIAMO, eravamo e siamo pronti a lottare fino in fondo, perché nessuno deve essere lasciato indietro. Siamo pronti a stare in presidio notte e giorno, se necessario, fino alla soluzione ottimale della situazione dell’Appalto De Vizia. 32 non è un numero ma le persone coinvolte direttamente in questa fase. Lottiamo per evitare la catastrofe che rischia ancora di coinvolgere tutto il nostro territorio”. “Abbiamo sollecitato, denunciato, protestato, manifestato, ma la Direzione dello Stabilimento Stellantis di Piedimonte S.G. continua ad essere indifferente alle persone che hanno contribuito a rendere grande questo Stabilimento in Italia e nel mondo. Anche se è Capodanno, noi non festeggiamo e non ci fermeremo, perché questa è una lotta che riguarda tutti noi, il nostro futuro, tutte le attività e le famiglie del nostro Territorio, la dignità del nostro lavoro. Uniti, possiamo fare la differenza. Non è il momento della solidarietà ma è il momento di agire con coraggio e determinazione”, conclude D’Avino. “Urso e Imparato intervengano o parte presidio a oltranza”, ha dichiarato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. Domani ci sarà anche lui al presidio davanti i cancelli dello stabilimento di Cassino. “Domani sarò al presidio dei lavoratori della società De Vizia che ha in appalto servizi e pulizie nel sito di Cassino di Stellantis perché la situazione è drammatica: è scaduta la commessa e tra una settimana saranno tutti licenziati. Sarò lì con loro per portare solidarietà e vicinanza, non solo a parole come fanno altri, perché non possiamo tollerare che vengano mandati in mezzo alla strada 32 donne e uomini e famiglie nel silenzio assordante dell’azienda e del Ministro Urso”.
“Vogliamo che si rispetti la dignità e l’occupazione di queste persone – continua Palombella –. Dopo la risoluzione dell’appalto Trasnova, avevamo chiesto a Stellantis di prorogare anche gli altri appalti in scadenza, come quello di De Vizia. Ma ad oggi non c’è stata alcuna risposta. Ci aspettiamo un atto concreto e urgente da parte di Stellantis e del Ministro Urso per dare un futuro occupazionale a questi lavoratori ed evitare questa vergogna di Capodanno. Nell’ultimo tavolo al MIMIT si è annunciato una nuova stagione di rapporti tra Governo e Stellantis, con il rilancio degli stabilimenti. E così si vuole iniziare il 2025? Noi non molleremo e faremo un presidio ad oltranza fino alla soluzione positiva per tutti i lavoratori “, ha concluso Palombella.

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