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MONFALCONE - Dopo gli episodi di violenza partiti i controlli straordinari di polizia e carabinieri.
Colpite pesantemente le Strutture Complesse di Chirurgia Generale e di Urologia del Presidio Ospedaliero di Gorizia/Monfalcone. Una lettera dei direttori dell'area isontina è stata inviata in Regione. Anche Stefano VIta (oltre ad essere primario di oculistica è anche assessore alla sanità nel Comune di Monfalcone e presidente dell'ambito) ha sottoscritto il documento.
I Direttori di Struttura Complessa dell'Area lsontina, presa visione dell'attuale testo del Piano Regionale Oncologico del FVG, hanno espresso la loro preoccupazione per la penalizzazione ed il ridimensionamento che coinvolgerebbe il Presidio Ospedaliero di Gorizia e Monfalcone.
Pur condividendo la necessità di una revisione della Rete Oncologia Regionale e i principi a cui essa si ispira, essi delle incongruità che penalizzerebbero pesantemente le Strutture Complesse di Chirurgia Generale e di Urologia del Presidio Ospedaliero di Gorizia/Monfalcone.
Per quanto riguarda la Chirurgia Generale, mentre a Udine i volumi di due differenti Unità Operative con due equipe separate vengono sommati, (contro la logica del Programma Nazionale Esiti in cui ciò che conta è l'esperienza della singola equipe chirurgica), nel Presidio di Gorizia/Monfalcone invece, dove è presente un'unica Unità Operativa con un'unica equipe che opera su due poli (Gorizia e Monfalcone), i numeri vengono calcolati separatamente. Non ci sembra giusto usare pesi e misure diversi tra un Centro e l'altro.
Il calcolo separato dei volumi impedirebbe, tra l'altro, ai Chirurghi Generali di Monfalcone l'utilizzo del robot "Da Vinci" situato a Gorizia (l'altra sede dello stesso Reparto) per il trattamento dei tumori del colon. Iniziano ormai ad esserci evidenze scientifiche sui vantaggi di questo approccio e tutto il mondo chirurgico va in questa direzione. Concentrare quindi tutti i casi a Monfalcone impedirebbe soprattutto ai Pazienti di trarre vantaggio dalla chirurgia robotica e contestualmente ridurrebbe ad ASUGI una possibilità di ammortamento dei costi di questo costoso macchinario che dovrebbe essere utilizzato al meglio.
Scindere il colon dal retto è sinceramente limitativo. La Chirurgia Generale di Gorizia e Monfalcone ha una storia ormai ventennale sul trattamento di questi tumori con l'approccio laparoscopico. Le nostre Rianimazioni e Reparti da anni hanno gestito con professionalità questi Pazienti ed i risultati sono sempre stati lusinghieri. E' presente poi un Team Multidisciplinare con Oncologi, Radiologi, Patologi, Internisti, oltre ai Chirurghi e agli Anestesisti.
Per quanto riguarda la Struttura Complessa di Urologia di Gorizia/Monfalcone ci sembra veramente ingiusto, prosegue la lettera, toglierle la possibilità di eseguire la cistectomia visto che dai dati ufficiali del PNE si deduce che negli ultimi 5 anni è stata sempre, anche abbondantemente, sopra la soglia dei 20 interventi/anno e che nel 2023 è stata il Centro Urologico che ha eseguito il maggior numero di cistectomie in tutto il FVG
L'Urologia di Gorizia/Monfalcone, che ha inoltre un elevato volume anche di altri interventi maggiori oncologici eseguiti prevalentemente con il Robot "Da Vinci", è un'eccellenza che richiama Pazienti sia extra ASUGI che extra Regione e sarebbe da tutelare e non da penalizzare.
Ci sono anche altri aspetti che non devono essere trascurati: I giovani Chirurghi vanno formati e cresciuti. Quale giovane Chirurgo o quale giovane Urologo verrà mai a lavorare in questi Ospedali? Privare il Dipartimento Chirurgico di alcune patologie basilari quali i ca del retto e della vescica risulta assolutamente penalizzante e riduttivo. E non si riesce a capire questa scelta visto che chi esegue questi interventi ha sulle spalle centinaia di casi e visto che nei nostri Ospedali la tecnologia è d'avanguardia. Se poi un Chirurgo sa operare i tumori del colon va da sè che è in grado di eseguire anche interventi sul retto. Non ha nessuna logica scindere due patologie tra loro anatomicamente contigue. Infine, è stato segnalato un altro punto che nel piano non è stato preso in alcuna considerazione: le Urgenze. Come si faranno a trattare le ulcere gastriche sanguinanti, le perforazioni della vescica, le occlusioni intestinali se i Chirurghi saranno privati degli interventi in questi distretti anatomici? Tutte le urgenze a questo punto andranno a Trieste? E i pazienti intrasportabili?
Per tutte queste motivazioni, riteniamo che il documento debba essere rivisto con i Clinici. In particolare chiediamo che vengano mantenuti nei nostri Ospedali gli interventi per le neoplasie del colon, del retto e della vescica. Per i tumori del colon e del retto chiediamo, infine, che ci sia consentito, in casi selezionati, di poterli eseguire con tecnica robotica nell'Ospedale di Gorizia.
Il futuro di tutto il Dipartimento Chirurgico del Presidio Ospedaliero di Gorizia/Monfalcone dipende dalla tutela, basata sui dati del PNE, delle sue eccellenze non solo in ambito Oncologico se vogliamo che continui ad essere come lo è sempre stato una Struttura Sanitaria di alta professionalità.
Questa è la presa di posizione sottoscritta da quasi venti addetti ai lavori. Va precisato che queste scelte sono fatte dalla Regione e non da Asugi.
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