MONFALCONE - Cena di beneficenza a favore dell'associazione PETER PAN.
ROMANS D'ISONZO - Fuga di monossido in una palazzina: tre intossicati e stabile evacuato.
"L’imminente campagna elettorale per le elezioni comunali si intreccia con il dibattito sul rilancio di un’Ente istituzionale rappresentativo di Area vasta (in pratica le ex Province). Allo stato, nell’Isontino i pronunciamenti delle forze politiche vertono principalmente sulla perimetrazione e sull’estensione della ex provincia di Gorizia verso il Cervignanese (con la suggestione di Aquileia romana prima e patriarcale poi, quindi come emblema del deposito di civiltà e cultura bimillenaria nell’Alpe Adria, dal XVIII secolo incardinata nell’Arcidiocesi di Gorizia). Oltre a questo richiamo storico-identitario, proiettandosi nel futuro immediato con una “vision” organica ed onnicomprensiva, ritengo che “i decisori” che coprono ruoli di governo e di pubblica amministrazione nonché le forze politiche debbano fornire ad una opinione pubblica frastornata (per i repentini cambiamenti in materia dal 2016 ad oggi allorquando le Province vennero tacciate di inutilità e spreco) precise indicazioni programmatiche relative ai contenuti economico/industriali-logistico/portuali-energetici-commerciali-formativi-sociodemografici-paesaggistici-ambientali-turistico/balneari, quindi con le “stelle polari” dell’Economia del mare e dell’Asse paesaggistico CarsoMare tematizzati per la prima volta dalla componente monfalconese in seno all’ultimo decennio di esistenza della Provincia isontina (2006-2016) e che nel prosieguo hanno avuto un significativo sviluppo delle forze produttive grazie agli orientamenti manageriali messi funzionalmente a terra (in testa Zeno d’Agostino ed il management di Fincantieri, nonché l’azione del Coseveg per l’ulteriore sviluppo della Polo nautico). Lo scrivente tiene quindi a sottolineare, in coerenza con quanto espresso negli anni 2014/16 relativamente alla perimetrazione delle Uti (Unioni Territoriali Intercomunali) che avrebbero dovuto sostituire le Province, che l’Area vasta ideale ed immaginata va ben oltre Aquileia, quindi dall’Aussa Corno a Duino Aurisina con la Conurbazione monfalconese in posizione baricentrica perché qui si incrociano i Distretti industriali della Navalmeccanica e delle Nautica cantieristica, il Polo regionale della Nautica da diporto, il segmento ovest del Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale e l’avamposto nordoccidentale del Geoparco del Carso Classico della serie degli UnescoGlobalGeoparks con l’eccezionale peculiarità di un Termalismo bimillenario che risale al primo secolo a.c. oggi rilanciato in direzione sanitaria e welness, Quindi al di là delle differenze politiche, che tra noi sono molto rilevanti, in un Paese “normale” quando si mette in campo una riforma istituzionale, l’approccio deve essere “bipartisan” (nei limiti del possibile). Propongo quindi di aprire un confronto programmatico sui temi sopra accennati, cioè lo scrivente per la prolungata esperienza negli Enti locali propone alla prima Europarlamentare monfalconese un confronto per definire quale ruolo direzionale Monfalcone (io preferirei dire la “Conurbazione monfalconese” che coabiterà con la Conurbazione italoslovena goriziana/goricana ma questo è un altro discorso di grande innovazione euroregionale) potrà assumere nel nuovo Ente Istituzionale di Area vasta e quale potrà essere realisticamente questa Area vasta che comunque sarà….dipinta di blu (blue economy)."
Fabio DelBello – già Consigliere provinciale e Assessore comunale alla Cultura
Potrebbe piacerti anche...
Non ci sono media correlati