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TRIESTE - Giovani Palestinesi: "dissociazione da ogni episodio di minaccia e condanna della strumentalizzazione mediatica".

Aggiunto il: 28/01/2025
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"Come Giovani Palestinesi del Friuli Venezia Giulia, ci dissociamo completamente dall’episodio riportato dai media, secondo cui due individui avrebbero minacciato un membro della Comunità Ebraica di Trieste in Corso Italia. Ribadiamo con fermezza che non abbiamo alcun legame con simili comportamenti e che il nostro impegno è esclusivamente diretto a sostenere i diritti e la libertà del popolo palestinese contro l'oppressore sionista.La nostra lotta è contro il sionismo, un’ideologia politica che sostiene l’occupazione e 
l’apartheid nei confronti del popolo palestinese, non contro la comunità ebraica o alcuna religione. Gli episodi di minaccia o intimidazione non ci appartengono e li condanniamo fermamente. Riteniamo gravemente offensivo e fuorviante il modo in cui la nostra lotta viene distorta. In 
particolare, respingiamo le dichiarazioni riportate da Il Piccolo, attribuite alla Comunità Ebraica di Trieste, che descrivono la manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese come: "squallida e vergognosa, come vergognosa è questa ennesima manifestazione contro di noi."Tali parole sono prive di fondamento e alimentano un clima di tensione, insinuando che il nostro sostegno al popolo palestinese sia un attacco personale o religioso. Inoltre, rigettiamo con forza le affermazioni ambigue contenute nello stesso articolo di Il Piccolo, che dice: "Non sono accodati al corteo [...] Non in quel momento almeno, forse 
devono ancora raggiungere la manifestazione."
Queste parole lasciano intendere una presunta connessione tra noi e l’episodio di Corso Italia, 
nonostante sia stato chiaramente spiegato che non abbiamo nulla a che fare con esso all'interno dell'articolo stesso qualche riga più avanti.Dopo più di un anno di genocidio documentato in mondovisione, con oltre 70.000 vittime secondo quanto riportato dalla rivista scientifica The Lancet, troviamo inaccettabile che la nostra mobilitazione venga strumentalizzata per accusarci di violenza o antisemitismo. La realtà è che il popolo palestinese è una popolazione semita: è quindi assurdo e ipocrita che veniamo definiti antisemiti per il nostro impegno contro il sionismo e l’occupazione. Ci dissociamo completamente dall’episodio di Corso Italia e condanniamo ogni forma di minaccia, violenza o antisemitismo. Chiediamo ai media, e in particolare a Il Piccolo, di riportare i fatti con responsabilità, evitando insinuazioni infondate e narrazioni divisive che non fanno altro che alimentare odio e confusione. La nostra lotta è chiara: siamo contro il sionismo, contro l’occupazione, contro il sistema di apartheid imposto al popolo palestinese. Non permetteremo che venga distorta per fini politici o mediatici."

Giovani Palestinesi FVG

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