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MONFALCONE - abbandono scolastico: Per nascondere la situazione in città il centro destra si rifugia dietro alla questione musulmana.

Aggiunto il: 18/02/2025
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“Se non fosse una questione così grave, ci sarebbe da ridere. Dopo anni di silenzio sul gravissimo fenomeno dell’abbandono scolastico e sull’integrazione scolastica, il candidato sindaco del centrodestra Luca Fasan si esibisce in un’acrobatica arrampicata sugli specchi per cercare di giustificare l’inazione della sua giunta. Prima minimizza il problema, poi lo ammette a mezza voce, poi corregge il tiro con un
SMS. Insomma, un copione tragicomico che dimostra solo quanto questa amministrazione voglia sfruttare il tema per scopi elettorali senza avere mai mosso un dito per affrontarlo seriamente. Già nel febbraio 2024, durante un intervento in Consiglio comunale, avevamo denunciato
l’assenza totale di misure contro l’abbandono scolastico nel Documento Unico di Programmazione (DUP). Pochi giorni prima, in una accorata conferenza stampa, il Sindaco aveva denunciato il fenomeno dell’abbandono scolastico enfatizzando numericamente la sua portata (“ne partono cento e ne
rimangono venti”, sottintendendo che il tasso di abbandono scolastico delle ragazze straniere o figlie di stranieri sarebbe dell’ottanta percento). Tale informativa faceva riferimento a un presunto rapporto della Garante dell’Infanzia che avrebbe certificato il problema. Peccato che quel documento, da noi più volte richiesto, non esista, come la Garante stessa ha dovuto ammettere quando glielo abbiamo chiesto ufficialmente. Ora che la sottosegretaria all’Istruzione di Fratelli d’Italia si è interessata alla vicenda, Fasan si affretta a riscrivere la storia: prima dice che il Comune era a conoscenza della situazione ma che non era così grave, poi si corregge via SMS dichiarando che l’amministrazione aveva sempre previsto che il problema si sarebbe verificato. Insomma, si sapeva tutto ma non si è fatto niente. Una gestione fallimentare! Se davvero avessero voluto affrontare il problema, avrebbero sostenuto il lavoro delle
scuole, anziché fingere di scoprirlo solo quando serve come arma di propaganda.
Insomma, dopo che questa Giunta e la ex-Sindaco in primis hanno maldestramente fatto esplodere il tema della copertura del volto nelle scuole, ecco che comincia l’arrampicata sugli specchi. Arrampicata che arriva in seguito allo spregiudicato utilizzo di questo tema, che dimostra solo il
desiderio di fomentare il conflitto e accumulare consenso, senza la minima cura per le quattro ragazze adolescenti, proiettate sulla ribalta della stampa locale e nazionale senza la benché minima attenzione per la loro sensibilità.
E come se non bastasse, arriva la solita operazione di distrazione di massa: il consigliere di Fratelli d’Italia Luca Zorzenon butta nella mischia il tema del niqab e dello sport, cercando di spostare
l’attenzione su altre questioni pur di evitare il vero nodo della questione: l’incapacità dell’amministrazione di gestire l’integrazione e prevenire l’abbandono scolastico. La realtà è che quando il Comune giocava a nascondere la polvere sotto il tappeto (ignorando il
problema nei documenti programmatici) o viceversa a strumentalizzare l’argomento enfatizzando numeri e citando documenti inesistenti, bambini e ragazzi affrontavano le difficoltà dell’integrazione con il solo contributo della scuola, ma senza alcun supporto da parte dell’amministrazione. E così, mentre la politica usava le studentesse come bersagli da talk show, il personale scolastico si è trovato solo a gestire
una situazione complessa, cercando soluzioni concrete per evitare il fallimento educativo di queste ragazze.
L’abbandono scolastico non è un argomento da spettacolo di bassa lega, né una carta da giocare per raccattare qualche voto alle elezioni. È un problema che va affrontato con azioni concrete e
sensibilità specifiche: • Piani di supporto scolastico reali, con tutoraggi e interventi mirati; • Un lavoro serio con scuole e famiglie per garantire la piena inclusione educativa; • Investimenti veri in formazione e progetti extrascolastici, non proclami vuoti e dichiarazioni
contraddittorie. Ma di questo la giunta non si è mai occupata. Ora, con le elezioni alle porte, prova goffamente a
riposizionarsi, senza alcuna credibilità.
Noi continueremo a denunciare questa ipocrisia, non solo perché l’educazione è un diritto fondamentale, ma perché un’amministrazione che prima ignora un problema, poi lo amplifica per ottenere consenso e infine cerca di scaricarlo su altri, è un’amministrazione che non merita di governare questa città”

Progressisti per Monfalcone

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