TRIESTE - Successo per il Carnevale sociale organizzato da SAP e ARAC al SAFOC.
FROSINONE - Quadrini al Congresso Fai Cisl: “Sindacati fondamentali per lavoratori e territorio”.
“Durante l’ultimo Consiglio Comunale, il Sindaco ha fornito risposte preoccupanti sulla vicenda del Biodigestore, che sembrano suggerire un cambio di rotta rispetto alla posizione espressa in campagna elettorale, quando si era schierato apertamente contro l’impianto.
Il nostro gruppo consiliare ha ribadito la necessità di convocare urgentemente la Commissione Ambiente, richiesta già dal 2 febbraio, in vista dell’udienza al TAR del Lazio prevista per il 7 marzo sui ricorsi contro l’impianto. Dopo l’uscita dal progetto di A2A, società leader nel settore, e la crisi di Saxa Gress, la sostenibilità tecnica ed economica del progetto è sempre più incerta e dipende in gran parte dal ruolo di SAF. In Consiglio, il Sindaco ha rilasciato dichiarazioni che lasciano intendere l’acquisizione, da parte di SAF, del 50% delle quote della società proponente il progetto, affermando che ciò garantirebbe “maggiori garanzie per l’impianto”. Si è trattato di una comunicazione ufficiale? Se sì, quando e con quali modalità l’amministrazione comunale prevede di informare pubblicamente i cittadini sull’acquisizione da parte di SAF? Inoltre, perché dovremmo ritenere necessario ottenere “maggiori garanzie per l’impianto” se la comunità ha già espresso la propria contrarietà al progetto e la posizione ufficiale del Comune è sempre stata contraria alla sua realizzazione? Garantire un progetto che la città ha respinto significa forse preparare il terreno per un’accettazione silenziosa? SAF è una società partecipata da tutti i Comuni della Provincia di Frosinone, compreso il nostro, eppure sta portando avanti un progetto che il Consiglio Comunale di Anagni ha bocciato all’unanimità con una delibera del 2021, sostenuta dalla firma di oltre 600 cittadini. Se il Comune ha espresso chiaramente la sua contrarietà, com’è possibile che una società pubblica controllata dagli stessi Comuni stia agendo in direzione opposta? È urgente riprendere il dialogo sul tema e valutare alternative più sostenibili. Il ritardo nella convocazione della Commissione Ambiente e le risposte ambigue del Sindaco alimentano dubbi legittimi. Chiediamo quindi di chiarire se lui e la sua amministrazione abbiano cambiato posizione in merito all'impianto. In campagna elettorale il suo messaggio era un chiaro NO al Biodigestore, ma oggi assistiamo a un atteggiamento ambiguo che sembra preparare il terreno per un ripensamento. Dopo le criticità emerse con il ricorso del 2021, che ha evidenziato i problemi di un progetto penalizzante per il nostro territorio – sottoposto a ben 92 prescrizioni tra VIA e AIA – il progetto andava abbandonato, come ha fatto A2A. Se non è stato fatto allora, va fatto oggi. La scelta di SAF di incaponirsi sul progetto di un Biodigestore che la città non vuole e che lo stesso comune ha dichiarato di non volere, sta causando gravi ritardi nella realizzazione di impianti di smaltimento nella nostra Provincia, bloccati dall’incertezza legata a questo impianto. Ritardi che non solo incidono sulle tariffe, ma espongono anche l’Italia al rischio di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. SAF si assuma la propria responsabilità e inizi a valutare alternative. Chiediamo trasparenza: il Sindaco deve convocare la Commissione Ambiente e chiarire il ruolo di SAF.”
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