MONFALCONE - DUE GIORNI PER PARLARE DEL FUTURO DELLA CENTRALE A2A. CISINT: NO A SALTI NEL BUIO E CONSAPEVOLEZZA ED ATTENZIONE NELLE SCELTE DA FARE.

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GORIZIA: DUE DIRIGENTI VETERINARI DELL’ASS/2 BASSA FRIULANA - ISONTINA SI DICHIARAVANO IN SERVIZIO MENTRE SI OCCUPAVANO DEI LORO INTERESSI PRIVATI.

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MONFALCONE - COSTRUIRE IL TERMOVALORIZZATORE IN LISERT SAREBBE RIPETERE ERRORI DEL PASSATO.

Aggiunto il: 23/01/2020
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La proposta di realizzare un inceneritore di rifiuti liquidi al Lisert, nell'ambito di un impianto chimico che produce resine, vede l'Associazione Ambientalista "Eugenio Rosmann" nettamente contraria. Già quando nel 1998 si realizzò quell'impianto l'allora WWF di Monfalcone con la collaborazione della Legambiente di Trieste sollevarono numerosi rilievi sulla futura fabbrica,   contestando la scelta di accogliere al Lisert industrie potenzialmente pericolose, in aggiunta alla centrale a carbone che già tanti danni ha causato al territorio e alla salute dei cittadini e ne seguì un acceso confronto con l'Amministrazione comunale. 
E' chiaro che il progetto proposto rispetterà ogni norma di legge, ma se guardiamo al contesto questa nuova fonte di emissione va ad aggiungersi alle molte già esistenti, non solo industriali ma anche diffuse (traffico pesante, porto, aeroporto...), aggravando una situazione già critica. I recenti studi epidemiologici hanno evidenziato l'esposizione della popolazione di Monfalcone e di altri Comuni vicini, rilevando la presenza di tumori in alcuni casi statisticamente superiori alla media. Dopo la tragedia dell'amianto, che ancora non ha raggiunto i massimi picchi di mortalità e tanti decenni di sopportazione del carbone, questo è il momento per cercare di fare scelte diverse sul nostro territorio, privilegiando attività più sostenibili.
Non insistiamo mai abbastanza sul valore dell'area del Lisert e delle Foci del Timavo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, che negli ultimi anni ha trovato riscontro in attività legate al diportismo (ristoranti, piscine...), nelle prospettive di Porto Rosega che potrebbe nel prossimo futuro accogliere anche navi passeggeri  e nell'imprescindibile presenza delle Terme romane, che dovrebbero rappresentare il fiore all'occhiello di Monfalcone, ma che necessitano di un contesto gradevole per essere valorizzate appieno. Oltre alle Terme sono presenti nella zona un asilo privato, il futuro asilo Fincantieri, una scuola professionale, un centro per minori non accompagnati, servizi portuali, una clinica veterinaria e residenze civili, quindi preoccupa molto il possibile impatto di odori e rumori. 
Proprio nel momento in cui c'è all'orizzonte la fine del carbone - e auspichiamo anche di ogni altro combustibile fossile - c'è la speranza a Monfalcone di attuare scelte innovative, che con gradualità e salvaguardando l'occupazione possano indirizzarci verso scenari più moderni ed evoluti.
Realizzare oggi nuovi impianti di combustione vorrebbe dire legarci per un'altra generazione a modelli del passato che già tanto male hanno fatto ai nostri territori e confidiamo che ci sia unità d'intenti per mettere in alto scelte migliori per la

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