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MONFALCONE - DUE GIORNI PER PARLARE DEL FUTURO DELLA CENTRALE A2A. CISINT: NO A SALTI NEL BUIO E CONSAPEVOLEZZA ED ATTENZIONE NELLE SCELTE DA FARE.

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MONFALCONE - ARRESTATO 50ENNE CINESE PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, VIOLENZA SESSUALE E LESIONI. L'UOMO GESTIVA DIVERSI CENTRI MESSAGGI.

Aggiunto il: 24/01/2020
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Vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Monfalcone e della Polizia Municipale di Monfalcone; a conclusione di una indagine volta a contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nei centri massaggi, durata diversi mesi, Bai Janping, 50 enne cittadino cinese, è stato tratto in arresto in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip della Procura della Repubblica del tribunale di Gorizia per sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale e lesioni personali, e sono stati sequestrati 3 centri massaggi da lui direttamente gestiti. Una donna, L.D. cinese 49enne, è stata deferita per favoreggiamento personale.
Tutti e sei i centri controllati, sempre della città Isontina, sono stati chiusi con ordinanza urgente del Sindaco per gravi irregolarità sanitarie, a seguito di sopralluogo congiunto con il personale dell’Azienda sanitaria 2 bassa Isontina.
I centri sottoposti a sequestro sono ubicati a Monfalcone, in via Rossini, via Verdi 11, via F.lli Fontanot, gli altri sono i centri di via Galilei, vicolo Desenibus e via Verdi 40.  
L’indagine ha avuto inizio nell’estate 2018, quando i Carabinieri della stazione e dell’Aliquota operativa di Monfalcone, insieme al personale della Polizia Municipale di Monfalcone, hanno osservato e registrato i movimenti dei clienti dei centri massaggi cinesi del centro cittadino, con mirati servizi di appostamento. Sentiti in qualità di persone informate sui fatti, tutti i clienti fermati ammettevano di aver usufruito di prestazioni sessuali in cambio di denaro.
Le informazioni consentivano di delineare il quadro indiziario in grado di confermare e completare il contenuto di altri fascicoli instaurati presso la Procura di Gorizia sin dal 2017. Nel mese di luglio 2017, infatti, una giovane cittadina cinese si era rivolta ai Carabinieri di Monfalcone poiché malmenata da un suo connazionale in quanto si era rifiutata di effettuare prestazioni sessuali all’interno di un centro massaggi. Nel dicembre dello stesso anno i Carabinieri erano intervenuti presso un altro centro massaggi, a seguito di un litigio tra un cliente che pretendeva la prestazione sessuale ed il protettore della massaggiatrice intervenuto in sua difesa.
Al fine di attribuire precise responsabilità penali e soprattutto ad accertare se le cittadine cinesi fossero sfruttate da altri soggetti, si attivavano intercettazioni telefoniche, ambientali e video all’interno dei centri massaggi. 
L’attività consentiva di stabilire che le attività di centro massaggi erano una copertura, e che in realtà i clienti entravano solo per fruire di prestazioni sessuali da parte di donne di origine cinese, le quali spesso dormivano e mangiavano all’interno dello stesso locale.
La gestione di tre dei centri monitorati era a cura del Bai, aiutato da una donna, che oltre ad esercitare, lo aiutava nel controllo. 
Anche in altri centri monitorati è emerso il meretricio, svolto tuttavia direttamente dalle stesse donne che li gestivano.
Molto attivi quelli di via Verdi 11, via Rossini e Fratelli Fontanot e via Verdi 40. 
Era compito di Bai fare la spesa, pagare le utenze, portare l’occorrente per le prestazioni sessuali (profilattici e lenzuola) e soprattutto intervenire in caso di clienti “scomodi” per dare la protezione alle ragazze. 
Giornalmente l’uomo girava senza sosta tra i centri massaggi, al fine di controllare l’attività effettuata dalle donne e incassarne il profitto. Ciò in quanto alcune di loro, approfittando dell’assenza dell’uomo, riferivano di un numero minore di prestazioni sessuali, ovvero di tipo diverso e quindi con incassi inferiori.
La tariffa veniva concordata di volta in volta con il cliente in base al tipo di prestazione ed alla durata. Tra i clienti soggetti residenti, stranieri e ultraottantenni. Nel corso dell’indagine, sono stati identificati più di 300 clienti, che risultano tuttavia essere solo una parte delle centinaia di persone riprese mentre consumavano la prestazione all’interno dei centri, intestati a prestanome. 
All’interno dei centri sequestrati, sottoposti a perquisizione, sono stati rinvenuti circa 2.300 euro in contanti e più di 200 preservativi
L’incasso stimato è di circa 10-11.000 euro mensili per ciascun centro. Ogni mese il cittadino cinese trasferiva il denaro in Cina tramite money transfer. 
Bai veniva rintracciato nel corso della mattinata del 23 gennaio a Fontanafredda (PN), presso altro centro massaggi di cui stava curando da poco la gestione.
Durante il controllo, una donna cinese, 40enne, veniva deferita ai sensi  art 10 bis testo unico sull’immigrazione, poiché’ priva di documenti di identità e di valido titolo per risiedere nel territorio nazionale.

 

È stata un’operazione che è durata un anno e che ha richiesto un grande impiego di forze e professionalità. Voglio ringraziare di cuore a nome di tutta la città l’arma dei Carabinieri e la polizia locale per il grandissimo lavoro che hanno portato avanti con indagini costanti, oltre al magistrato che ha seguito la vicenda. Per la nostra città oggi l’aria è più pulita”, commenta il sindaco, Anna Maria Cisint, alla notizia dell’operazione congiunta tra i militari dell’Arma e la Polizia locale appunto culminata nell’arresto per sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale e lesioni personali di un 50enne cinese, al sequestro di tre centri massaggi da lui gestiti e alla chiusura con ordinanza urgente di altri tre per gravi irregolarità anche sanitarie. “Questa operazione rientra nel grande lavoro che siamo portando avanti a Monfalcone su più fronti per la lotta al degrado e la difesa della legalità. Le donne in questi finti centri massaggi erano costrette a vivere in condizioni del tutto degradanti, tanto da dormirvi all’interno e da non poter nemmeno uscire”, aggiunge il primo cittadino.
Un’attività complessa, ha rimarcato il comandante della Polizia locale di Monfalcone Rudi Bagatto: “In piena collaborazione con i carabinieri sono stati monitorati i centri massaggi, con un impegno che per mesi e mesi si è protratto dalle di mattina 10 alle 3 di notte. Abbiamo proceduto all’identificazione di circa 300 clienti e ci siamo avvalsi del posizionamento di telecamere all’interno delle strutture e di intercettazioni telefoniche. Gravi le carenze igienico sanitarie riscontrate, con muffa e piccole cucine nell’antibagno, a conferma di quanto le donne venissero trattate in modo degradante”.

 

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