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GORIZIA - LA PROTESTA DEI PESCI DI FIUME ANCHE A STRACCIS

Aggiunto il: 25/01/2020
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Oggi 25 gennaio si sono svolte in tutto l’arco alpino un centinaio di manifestazioni, sit-in e flash mob promossi da associazioni ambientaliste, sportive, di tutela della montagna, e da numerosi comitati locali di cittadini per ribadire un punto fermo delle politiche energetiche odierne: non ha più senso economico incentivare il mini idroelettrico; ogni ulteriore prelievo nei corsi d'acqua montani è solo un danno ambientale e sociale.
Come simbolo della giornata di mobilitazione, “la protesta dei pesci di fiume”, è stato scelto il Cottus gobio, comunemente detto scazzone, piccolo pesce d'acqua dolce diffuso in larghi areali europei, di piccole dimensioni, la cui presenza è ritenuta indicatore della qualità delle acque, e che in Italia è minacciato dalle opere di regimazione idraulica e di captazione idrica e dall'abbassamento del livello delle acque. Motivo contingente della giornata di mobilitazione è il conflitto di disposizioni e di interpretazioni amministrative tra il Ministero dell’Ambiente, gli enti territoriali competenti per l'applicazione, e la pressione delle lobby dei proprietari delle centraline che ne ricavano significativi contributi pubblici. Con il decreto sulle energie rinnovabili del luglio 2019, pur non essendo eliminati gli incentivi agli impianti idroelettrici nei corsi d'acqua naturali, questi venivano condizionati al rispetto di prescrizioni che ora non si vorrebbero più adottare.Con le iniziative di informazione e presenza in oltre un centinaio di fiumi e torrenti dell’arco alpino le associazioni ed i comitati chiedono al Ministero il rispetto delle condizioni di maggior tutela delle acque montane, nell’ambito dell’attuazione della Direttiva europea Acque. Anche Gorizia ha avuto la sua protesta con un flash-mob presso la passerella di Straccis, dove hanno presenziato: Legambiente, Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann, Associazione Fiume Isonzo, Forum Gorizia, EkoŠTANDREŽ. Si ricorda che da diversi anni vi sono progetti per la realizzazione di almeno 5 nuovi impianti idroelettrici sul fiume Isonzo, oltre a quelli già esistenti.
A livello nazionale le realtà organizzatrici sono Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi - Free Rivers Italia, Legambiente, Alpi Kayak, Arci Pesca Fisa, CIPRA Italia, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale CIRF, Federazione Nazionale Canoa Turistica FICT, Federazione Nazionale Pro Natura, Federrafting FIRAFT, Lipu, Mountain Wilderness, Salviamo il Paesaggio, Spinning Club Italia, WWF

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