GORIZIA - Tamaro (Sap): “Si istituisca presto un reparto mobile e un reparto prevenzione crimine in Regione”.
TRIESTE - Controlli serrati: 3 patenti ritirate e 45 punti decurtati per guida in stato di ebbrezza.
“L’obiettivo primario zonale in riferimento alle politiche sociali, in un quadro nazionale caratterizzato – come affermano le OOSS – da una “progressiva penalizzazione del welfare attraverso la disarticolazione del sistema fiscale”, è quello di favorire una negoziazione tra gli organismi di rappresentanza sociale e le amministrazioni pubbliche: un tanto riguardo l’utilizzo delle risorse che gli stessi Enti locali andranno successivamente a contabilizzare nelle poste di bilancio in preparazione con l’auspicio di indirizzarle su voci di spesa atte a migliorare le condizioni di vita dei pensionati, degli anziani, delle persone meno abbienti e quindi con meno opportunità. E’ importante che vengano attenzionate, comprese e ricercate soluzioni ai nuovi bisogni che nascono sul territorio dalle nuove povertà legate alla perdita del lavoro ma anche dal lavoro precario e povero molto diffuso tra nuclei famigliari monoreddito che hanno portato il Comune di Monfalcone a sprofondare nella graduatoria regionale del reddito pro capite al 140 posto su 2016 comuni, come è noto Staranzano è clamorosamente al posto 31, Ronchi 55, DuinoAurisina brilla a 6. Tale peculiare situazione critica richiede risposte efficaci sia sul versante economico che su quello sociale. Si dovrebbe attuare la negoziazione sociale sui seguenti argomenti (o aggiornamenti puntuali nel caso fossero oggetto di passate negoziazioni): a) politiche fiscali e tariffarie; b) servizi sociosanitari, medici di medicina generale, non autosufficienza, assistenza domiciliare; c) medicina di genere; d) problematiche relative all’amianto; e) il problema abitativo, abitare sociale; f) mobilità delle persone; g) promozione dell’invecchiamento attivo; h) pratiche previdenziali e assistenziali; g) residenze per anziani; i) problematiche specifiche comunali. Parlare quindi di rigenerazione urbana e territoriale vuol dire soprattutto parlare di rigenerazione sociale e della costruzione di città e comunità in cui l’innovazione consenta davvero qualità della vita, sicurezza e benessere dei cittadini e delle cittadine. I temi della rigenerazione sociale e la costruzione di una “città delle relazioni”(in una comunità civica in cui etnie e culture differenti si trovano a convivere) diventano una strategia per tenere insieme i bisogni individuali con un obiettivo più generale di risposta generalizzata alla crisi climatica. Caldo e alluvioni aumentano i pericoli accentuando così i fenomeni di solitudine, abbandono e marginalizzazione soprattutto delle fasce più anziane. La sfida della rigenerazione urbana è questa; riprogettare e riqualificare gli spazi attraverso lo sguardo dei più fragili e con quell’empatia che non pensa a un utente unico ma ascolta e accoglie la complessità e la diversità dei bisogni e delle esigenze”.
Fabio DelBello
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